Fossimo stati alla Casa Bianca ad accompagnare il Presidente a fare i suoi bisogni sarebbero stati gli uomini dei servizi segreti americani. Discreti, riservati e silenziosi, di Obama conoscono anche il colore delle mutande.
Ma noi non siamo alla Casa Bianca. Siamo nella casa comunale di Messina, Palazzo Zanca e gli uomini della Digos (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali) di Messina alla richiesta del Presidente Pierferdinando Casini, sicuramente legittima e motivata, invece di scortare il Vip al primo W.C. disponibile hanno trovato la solita scorciatoia tutta Italiana a cui gli uomini del Secret Service o della CIA Americana non avrebbero mai neanche immaginato di dover pensare.
“Pronto, ufficio di Gabinetto, qui la Digos. Il Presidente deve andare in bagno”.
HEE…arrivo”.
A rispondere al telefono è Melina, una dipendente comunale che lavora nella segreteria del Sindaco. La Digos è sempre la Digos e una loro richiesta non può essere disattesa facilmente. D’altra parte negli uffici non c’è neanche un uomo a cui trasmettere la richiesta del servizio di sicurezza di Casini. Renato, il Vicesindaco, gli Assessori e tutto il personale sono insieme all’On. Giampiero D’Alia nel Salone delle Bandiere per le celebrazioni del sessantesimo anniversario della conferenza del 1995 di Messina, da cui si dice nacque l’Unione Europea.
“Quindi comprendi, comunica con sorriso birichino, non ho potuto fare altro che scendere sotto nell’androne, accoglierlo all’entrata, salire la scalinata insieme lui e portarlo prima nelle stanze dell’ufficio di Gabinetto e poi nella stanza del Sindaco dove vi è un piccolo bagno privato ed esclusivo uso del primo cittadino…mi ha ripresa anche Rai 3” conclude con sorriso.
Dobbiamo ringraziare Serena Capparelli e la sua foto se possiamo constatare che Melina è stata l’unica cittadina comune che è riuscita a mettere i piedi sul nuovo e non “usabile” tappeto rosso dell’amministrazione comunale pur non essendo un’autorità ed ancora apprezzare la sicurezza con la quale ha preso in mano e risolto la situazione.
Rimane il dubbio di che cosa il Presidente Pierferdinando Casini possa aver trovato nel bagno privato di Renato Accorinti se è vero che ha iniziato il suo intervento con un rievocazione dell’ultima volta che aveva visto il Sindaco arrampicato su un albero.
PG