Ha tenuto banco su numerosi TG e testate giornalistiche nazionali, ha spinto la Magistratura ad aprire allarmanti indagini su importanti volti della politica, dell’imprenditoria e della vita pubblica tra questi il “grande” Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che si pensava fosse “intoccabile” insieme alle altre tre massime cariche dello Stato grazie al suo “Lodo Alfano”, ritenuto poi illegittimo. Si è detto molto ed anche dubitato della sua validità ai fini giudiziari all’interno delle aule di Tribunale. Parliamo quindi dell’intercettazione che diventa protagonista non solo di altisonanti casi processuali ma anche di un libro.
“C’era una volta l’intercettazione” è il titolo del volume scritto da Antonio Ingroia, procuratore aggiunto del Tribunale di Palermo e presentato questo pomeriggio nel teatro Branciforti di Bagheria, in provincia di Palermo.
L’autore ha lavorato dal 1987 nel pool dei giudici scomparsi Falcone e Borsellino con cui si è formato professionalmente. E’ un noto pubblico ministero antimafia che ha il merito di aver aperto varie inchieste su Cosa Nostra, tra cui anche una riguardante Berlusconi e i suoi presunti contatti col mondo mafioso. Ha studiato e messo in luce dunque i presunti collegamenti tra Stato e criminalità organizzata, in particolare i rapporti tra mafia e vari imprenditori del nord Italia nel periodo antecedente alla discesa in campo di Berlusconi. In questa fase della storia italiana, secondo Ingroia, l’attuale senatore del PdL Marcello Dell’Utri, avrebbe fatto da ponte tra mafia del sud e mondo imprenditoriale del nord, specialmente la zona di Milano. Ha ricoperto il ruolo dell’accusa nel processo Dell’Utri. Secondo quanto sostenuto dal magistrato, Berlusconi e Dell’Utri avrebbero avuto incontri con personaggi di spicco di Cosa Nostra.
Ad introdurre i lavori è stato Pippo Cipriani, presidente dell’associazione Antiracket e Antiusura del comprensorio Bagherese.
Sono intervenuti altri esperti del mondo malavitoso quali Roberto Sardina, vicepresidente dell’associazione ‘Controscena’; Nino Caleca, avvocato del Foro di Palermo; Gioacchino Genchi, vicequestore di Paelrmo.
“Sarà l’occasione – dice Pippo Cipriani – per affrontare un tema di scottante attualità, specie alle luce dei provvedimenti all’esame del Parlamento, e per esprimere la solidarietà e il sostegno ai magistrati in un momento di forte esposizione”.