Che fine fanno gli artigiani

L’Italiano non si ribella perché ha vergogna di dimostrare la propria povertà

Queste parole sono state quasi sospirate nella nostra intervista con Roberto Corsi, un artigiano della provincia di Cosenza (Taverna), diventato famoso per avere platealmente buttato fuori dal negozio il registratore di cassa e invece di pagare il 21% d’Iva allo Stato; ha preferito, come un moderno Robin Hood, applicare tale sconto alla sua clientela.

Confesso che in un primo momento ho pensato all’abituale furbo commerciante che “genialmente” mette in atto il solito gesto eclatante per farsi pubblicità, e con quest’animo mi aspettavo di parlare di dipendenti che perdono il posto di lavoro perché si è costretti a chiudere l’azienda o delle Banche che non fanno più prestiti….

Noi veniamo vessati da un fisco criminale attraverso gli studi di settore e quando ci presentiamo per la dichiarazione del reddito dal nostro commercialista dobbiamo essere congrui…con una crisi in atto, una Nazione che retrocede…noi (davanti al commercialista ) ci troviamo davanti ad una roulette russa e se non indovini il colere rischi l’accertamento fiscale con tutto quello che comporta. In altri termini per lo Stato io devo vendere ad ogni costo. Se io una stagione non lavoro oppure, come nel mio settore, lavoro molto nei mesi estivi e poco nei mesi invernali, come faccio io a battere scontrini ad ogni costo.. per raggiungere la congruità ?

Che attività svolge ?

Io ho un’attività di vendita d’abbigliamento da cerimonia e lavoro solo nel periodo estivo e pur trovandomi ad aver un certo fatturato, mi ritrovo a dover dichiarare di aver venduto oltre quello che ho fatturato. Ma stiamo scherzando.

E’ per questo che una bella mattina, dopo aver protestato in tutta Italia (io sono quello che quando c’è stato il blocco dei Tir in tutta Italia—la protesta dei Forconi—mi sono messo in croce con due bandiere perché già allora avevamo un Fisco che ci mette in croce, criminale ed assassino) con gente che si suicida, che muore di fame, che si prostituisce…con intere famiglie che si prostituiscono…Lei quanti dipendenti ha…io non dipendenti, io faccio praticamente lo sguattero, il titolare, il lavavetri, l’imprenditore e vivo con questo mio lavoro che andrebbe premiato ed è un lavoro quasi artigianale. Allo Stato frega poco se ho studiato, ho la terza media, ho 47 anni …a figli…ho due bambini piccoli e le ingiustizie aumentano man mano che diventano grandi.

Ma lei ha ricevuto cartelle da Equitalia ?

Io le ho ricevute in passato e premetto che sono in regola con il Fisco sino a Gennaio 2013, poi ho fatto 105 giorni ininterrotti con il registratore di cassa fuori. Purtroppo non potevo rischiare la chiusura dell’attività e “ringrazio” la Guardia di Finanza che non mi ha fatto una visita in quei giorni….ma forse non lo sapevano. Assolutamente no, lo sapevano perché hanno bombardato …hanno tentato di farmi dissuadere dal fare questa protesta che aveva fatto il giro del mondo e che era arrivata sul New York Times….spianando a zero tutti i miei vicini (cioè andando a fare verifiche e verbali giornalieri nei negozi di tutti i vicini ).

Ora se per una volta ci mettiamo nei panni di un artigiano e senza voler giustificare nessuno, perché le tasse vanno comunque pagate, è facilmente intuibile che davanti ad una legislazione prolissa, burocratizzata ed elefantiaca come è quella Fiscale e Tributaria, qualsiasi “visita” della Guardia di Finanza comporta automaticamente una sanzione. Ed è quindi intuibile anche l’onere supplementare che il nostro “Robin Hood” si è dovuto accollare in quei giorni. Iniziare una protesta contro un fisco criminale, come lui stesso dice, e vedere lo stesso fisco che con un  ricatto morale non detto non colpisce te ma i tuoi vicini e colleghi commercianti.

Ed ho applicato il 21% di sconto a tutti i miei clienti sia perché la considero una tassazione troppo alta…siamo tutti consumatori ma fino ad un certo punto, come si può nel mio settore applicare il 22 % (la nuova proposta d’aliquota Iva). E’ come dire che se lei viene nel mio negozio e compra una camicia da 100 euro deve già sapere che verrà…ma nel prodotto che cosa giustifica questo amento? cosa ci trova Lei ?… Ma questo vale su tutto il sistema, anche nell’alimentare; non si può pagare una cosa del genere.  

Io ho la morte nel cuore, perché questi signori stanno distruggendo una Nazione, la nostra. E gli Italiani sono cosi stremati proprio perché hanno una grande dignità. L’Italino non si ribella perché ha vergogna, ha vergogna di dimostrare la propria povertà. Io vivo delle Storie molto toccanti, io ricordo sempre la morte di “Giuseppe Campianello” (che si bruciò a Bologna per una cartella di Equitalia) e con la cui moglie Tiziana Marrone stiamo formando un’associazione.  

Le faccio una domanda indelicata: lei ne fa un discorso politico o fa solo un discorso d’artigiano che dice: Signori fatemi lavorare  ?

Fatemi lavorare, questa è la cosa che le posso garantire….sul bene dei mie figli che sono la cosa più importante, io vorrei soltanto essere lasciato in pace…datemi la possibilità-…ecco quello le stavo dicendo prima: io andrei premiato perché non sono un disoccupato ma rischiate di farmi diventare tale. Fate tutte le verifiche che volete…

 Ma il suo lavoro come si svolge ?

Io faccio lo sviluppo delle taglie degli abiti da cerimonia per gli uomini a 360 gradi e poi il taglio tutto a Bologna perché è impossibile reggere la sartoria vecchio stampo con i prezzi concorrenziali che circolano…

Ma l’azienda di Bologna è una di quelle dei Cinesi ?

No, è una filiera interamente Italiana. Dal bottone, al filo, all’ago e al personale che lavora all’interno

Se le cose continuano così per quanto pensa di resistere ?

Sulla zona da luglio ad oggi hanno chiuso tre imprese di cui una aveva un deposito di 9000 Mq. Io ho un magazzino, con il quale devo fare vivere la mia famiglia, che non supera i 40 Mq. Ho una bottega dove ho il mio volume d’affari creato in 27 anni di duro lavoro e  se le cose non cambiano dovrò chiudere entro un anno.

Io sarei anche felice di pagare le tasse che mi vengono chieste ma prima ho una priorità, dar da mangiare ai miei figli e alla mia famiglia e non dico vivere nel lusso. Dar da mangiare…attenzione. E sarei felice che lo Stato verificasse accanto a me, ma i conti li devi fare vivendo non con software, vivendo la gestione familiari, le problematiche familiari, pagando la bolletta dell’energia, del telefono, pagando il fitto, pagando…tutto quello che concerne un’esistenza umana. Allora se iniziamo a fare i calcoli…

Senta e rispetto al nuovo redditometro che dovrebbe tener conto di tutte le spese di cui lei parla, cosa pensa che significhi per la sua attività ?

Guardi, quando un soggetto viene violentato quotidianamente non sta più li a guardare o a chiedersi, o fare i conti. E’ una violenza che subbiamo tutti i giorni. Ormai.. tutto ciò che possono fare che lo facciano…non abbiamo più un senso di reazione, uno stimolo…

Forse è nel finale di questa intervista che mi è venuta spontanea una riflessione. Ma in un Italia dove si parla di crisi 24 su 24, dove ci si dispera per i disoccupati di ieri, di oggi e di domani, e davanti alle Imprese che chiudono o delocalizzano, che fine fanno gli artigiani ?

E perché nessuno parla mai di loro ?

Pietro Giunta    

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