Un mondo quasi irreale quello dei social che realizza finalmente il sogno umano per eccellenza: essere in più posti contemporaneamente. Essere dove non possiamo, essere senza essere. Diventare, crearsi, dimostrare, esprimere, cambiare, pubblicizzare e pubblicizzarsi. Contemporaneamente e in più luoghi. Nella corsia delle emozioni ci sostiene e diventa valvola di sfogo, ci aggiorna, infonde conoscenza e diventa territorio di confronto tra idee diverse.
Sottile è il confine tra l’irreale e il reale. E questo lo sa bene Chirù che ogni giorno interagisce con 6.000 contatti. Il figlio che tutti vorrebbero avere, l’adolescente tra gli adolescenti, l’amico da sempre desiderato.
“Ciao Chirù, vorrei raccontarti una cosa. Io abito a Parigi, dietro Rue de Charonne, vicino a La Belle Équipe, dove c’è stato uno dei primi attacchi armati. Quella sera sarei dovuta andare al ristorante vietnamita, a circa 100 metri da li, ero stanca, non sono uscita. Il mio uomo è andato a prendere la cena vietnamita da portare a casa. Ha visto quella strada piena di persone… Per una questione di minuti non era li quando hanno sparato, né lui, né io. Il giorno dopo siamo usciti con quella sensazione di dover stare attenti, ma ci siamo seduti al bar in terrazza, abbiamo preso il caffè, come ogni sabato, avevamo paura, ma l’abbiamo fatto comunque. Oggi sono arrivata in Sardegna, viaggio previsto da un po’. Potrò cosi andare in libreria e prendere un libro che non vedo l’ora di leggere, si chiama come te. Sono sicura che sarà una bella luce in questa oscurità, come le cose belle e buone che ci riconnettono alla vita.”
Dopo il 10 novembre giorno dell’uscita del libro, Chirù si fa sempre più reale incontrando i suoi lettori tra la penombra o il riflesso con il suo violino. Abilmente orchestrato dal giovane violinista Ruggero Mastrolorenzi.
Chirù Casti è un diciottenne come tanti, ha una pagina facebook dove racconta il suo amore complicato, studia al conservatorio, viaggia, pubblica foto, parla della sua vita. Però non esiste.
Michela Murgia: “Lo volevo proprio così Chirù: giovanissimo e con la voglia di farcela a qualunque costo. La volevo proprio così Eleonora: ferita e consapevole, disposta anche a farsi usare per poter dire che il risultato è opera sua. Diciotto anni lui, trentotto lei, un patto silenzioso che ha molti modi per renderli complici: amici, amanti, maestra e allievo, madre e figlio, testimone e colpevole”.
La maggioranza dei commentatori sulla sua pagina è donna. “Donne che probabilmente vivono ogni giorno un figlio, un fratello, un fidanzato della sua età. La sensazione è che, attraverso il dialogo con lui, cerchino di comprendere meglio gli adolescenti che hanno vicino. Per me non è più solo un esperimento di scrittura: questa pagina è diventata un osservatorio della vita”, commenta Murgia.
Già qualcuno aveva sperimentato campagne promozionale simili: un anno prima del lancio del film Batman – Il cavaliere oscuro – sul web è iniziata una campagna elettorale per il personaggio di Harvey Dent, con un sito, conferenze stampa e certificati di voto. Per ‘L’amore bugiardo’ è stata aperta su Pinterest la bacheca della protagonista Amy Dunne. In epoca pre-facebook, promozioni simili erano state fatte per i film ‘The Blair Whitch Project’ e ‘Paranormal Activity’.
Solo un’idea pubblicitaria?
Chirù diventa lo specchio di molte vite. Nelle cose che racconta, nei suoi stati d’animo i lettori si riconoscono, si rivedono. E rivedono o riconoscono nella sua profonda contraddizione, qualcosa che già conoscono ma adesso è palesato, è spiegato. Parole semplici quelle di Chirù che si mette a nudo e aiuta così a comprendere chi non riesce a farlo.
“Sei talmente giovane che puoi permetterti di vivere qualsiasi stravolgimento o emozione questa storia ti provochi!”, si legge tra i commenti. “Sono emozionata… scrivi appena puoi”, aggiunge un’altra”.
Cosa si cela dietro questi commenti? La voglia di riconoscersi, il desiderio di un lieto fine perduto? Cos’è Chirù? Il coraggio che non si è avuto, il sogno, la trasgressione, la potenza dei 18 anni. Un’età che tutto può, ma che passa troppo veloce e senza consapevolezza?
Specchio e anima si confondono dietro il riflesso di quel violinista che ce la farà ad ogni costo. Perché vince solo chi sa di vincere.