5 novembre – “La bocciatura della nuova dotazione organica dell’Asp 5 di Messina è dovuta dal fatto che le proposte di miglioramento dell’organizzazione della rete sanitaria, ospedaliera e distrettuale presentate al tavolo tecnico da Cisl e Uil non sono state prese in considerazione”. Il segretario generale della Cisl Fp Calogero Emanuele e della Uil Fpl Giuseppe Calapai motivano la decisione adottata questa mattina annunciando che, in merito, le Organizzazioni Sindacali adiranno ricorso al Tar.
“I paletti dell’assessorato regionale in relazione alla spesa e al numero di posti obbligato – spiegano Emanuele e Calapai – non consentono di poter dare piena attuazione ai decreti assessoriali e alle linee guida che invece indicano l’attuazione di una rete sanitaria territoriale capillare con l’istituzione di Presidi Territoriali di Assistenza con annessi ambulatori infermieristici e per cure primarie. A questo si aggiunge il taglio obbligato di 561 posti letto, nonché al taglio di unità di personale medico, infermieristico, tecnico ed amministrativo. E’ chiaro – sostengono – che a queste condizioni, con una grave ricaduta sull’utenza oltre che sui lavoratori, non potevamo dare il via libera a un piano aziendale fortemente penalizzante”.
Secondo Cisl Fp e Uil Fpl, infatti, il Piano dell’Asp 5 non corrisponde alle effettive esigenze del territorio di Messina e provincia. Una considerazione che è stata evidenziata da tutte le organizzazioni sindacali sedute al tavolo. “Abbiamo quindi deciso – preannunciano Emanuele e Calapai – di ricorrere al Tar per far riconoscere l’incompatibilità e l’incongruenza dei paletti imposti dall’assessorato regionale alla Sanità. L’unico ripensamento potrebbe arrivare solo se lo stesso Assessorato riconsideri le posizioni”.