Contattare un operatore tramite chat, effettuare reclami con un tweet o promuovere contest a colpi di “like”. In un mondo a portata di click, le aziende private da anni utilizzano il web ed i social media nelle proprie strategie di marketing. E in piena rivoluzione digitale anche le pubbliche amministrazioni italiane iniziano ad affacciarsi in un mondo che può apparire ostile ad occhi poco esperti. Mentre il presidente del consiglio twitta con una costanza invidiabile ad un adolescente 3.0, i profili facebook di comuni grandi e piccoli spopolano, ma più che altro per diffondere informazioni di pubblica utilità e notizie. Se l’uso del web per la comunicazione istituzionale, dunque, è largamente diffuso, la vera sfida è rivolgersi a cittadini e, più in generale, agli utenti attraverso percorsi partecipativi o la promozione del proprio territorio per rispondere alle sfide moderne dello sviluppo locale.
Cosa hanno in comune, quindi, Instagram, marketing ed opportunità di sviluppo? Le buone prassi portate avanti dalla seconda città siciliana, Catania, ed un ambizioso progetto di sinergia tra enti pubblici e mondo privato per rendere attrattivo il centro etneo. Cuore pulsante di questa idea è il 28enne Livio Gigliuto, che da settembre scorso è consulente a titolo gratuito del Comune di Catania per il marketing territoriale, laureato in sociologia e consulente di marketing e comunicazione. «Nel corso dei miei studi – ci spiega – ho approfondito il tema del marketing territoriale, analizzando i casi di prassi vincenti che hanno portato città in tutto il mondo, magari percepite come meno importanti, a ideare e gestire un brand-città e diventare poli di attrazione non solo di flussi turistici, ma anche di nuovi residenti ed importanti investimenti. Mi sono reso conto che Catania possiede gran parte delle caratteristiche su cui si sono basati questi modelli positivi e sono felice di poter raccogliere la sfida di mettere a disposizione della mia città le mie conoscenze. Passare dalla ricerca alla pratica è entusiasmante e spero di raggiungere qualche obiettivo».
In pochi mesi, le prime azioni con basso costo ed impatto: l’inaugurazione di un nuovo infopoint all’aeroporto Fontanarossa, il prolungamento dell’orario dello sportello turistico del centro storico e l’apertura delle sedi museali anche nei giorni festivi. «Di solito associamo la parole rivoluzione a grandi stravolgimenti, ma in realtà rivoluzionare vuol dire capovolgere una situazione. Nei giorni delle festività pasquali l’apertura dei musei ha registrato una partecipazione massiccia. Vogliamo far affezionare i cittadini catanesi, e non solo, a Catania. L’obiettivo è trasmettere passione e capovolgere il modo di vedere la città».
Ma come viene vista Catania da chi la vive? Per farsi un’idea è sufficiente cercare #ILikeCatania su Instagram, social network sul quale il comune scalda i motori con un primo approccio sul fenomeno new media. Si tratta di un contest fotografico che si è svolto in rete – prassi già messa in campo da multinazionali affermate nei più svariati campi produttivi – con l’obiettivo di promuovere un’immagine evocativa della città e di testare una modalità di comunicazione bidirezionale tra amministrazione ed utenti, creando e condividendo contenuti informativi e promozionali. Oltre 400 scatti, che raccontano le tradizioni culturali ed enogastronomiche, le caratteristiche architettoniche, gli scorci più suggestivi tra mare ed Etna, sono stati protagonisti di una mostra fisica a Palazzo Platamone. E il prossimo passo per mettere in campo una comunicazione turistica d’avanguardia è la creazione di un portale del turismo a misura di smartphone attorno al quale sviluppare diversi progetti multimediali.
Al centro del progetto, la fase di costruzione di una brand identity ed un logo riconoscibile prima di sbarcare sul territorio nazionale ed internazionale. Un progetto ambizioso, che tenta di portare in Sicilia la cultura della promozione e valorizzazione del territorio a 360 gradi, con il fine di creare sviluppo ed incentivare gli investimenti di imprenditori locali ed esteri. In momenti di crisi come quello che la nostra terra sta vivendo, si riscoprono i valori di solidarietà, condivisione e collaborazione e si impara a trarre il massimo dalle poche risorse a disposizione. «Gli enti locali – aggiunge Livio Gigliuto – subiscono continui tagli ai fondi e gli spazi di manovra si fanno sempre più esigui. Tuttavia il Comune deve farsi promotore del dialogo tra gli attori del territorio, semplificare i processi e valorizzare le iniziative dei privati. Sembrerà banale, ma la sinergia territoriale è fondamentale. Quando le idee ci sono, e nascono dal territorio, insieme si riesce a trovare la strada per metterle in pratica anche con poche risorse». E chissà che un domani non ci ritroveremo a immortalare uno scorcio di città per un #ILikeMessina.