“E’ quello che cercheremo di dirci tra tutti noi. E qualunque cosa venga obiettata correttamente e contro argomentata sarà utilizzata per migliorare le prestazioni dell’Ente anche sotto il profilo gestionale” .
Che la recente nota della Corte dei Conti, trasmessa a tutti i Consiglieri Comunali, abbia dato luogo a preoccupazioni e allarmismi generalizzati è un dato di fatto che le cronache hanno bene raccolto ed evidenziato. Da rilevare, però, come proprio in quei giorni il Deus Machina del disegno economico-finanziario dell’Amministrazione Accorinti, l’Assessore al Bilancio Prof. Guido Signorino, fosse assente per una brutta caduta occorsagli in quel di Roma, proprio all’uscita da uno di quei Ministeri economici che sempre più spesso frequenta. Pertanto, sia pure con un po’ di ritardo, abbiamo deciso di raccoglierne il giudizio anche a fronte delle anticipazioni tranquillizzanti rilasciate dal direttore generale Le Donne, presente insieme al Dirigente dell’Area Economica del Comune di Messina Dott. Cama, all’Adunanza pubblica della Corte dei Conti.
Possiamo tranquillizzare il Consiglio Comunale chiamato sul banco degli imputati per aver approvato il Bilancio Consuntivo del 2012?
“E’ quello che cercheremo di dirci tra tutti noi….Ed è quello che noi abbiamo in animo di fare possibilmente anche con la collaborazione del Consiglio Comunale. Ora ne parleremo con tutto il Consiglio Comunale, con i Capigruppo e penso che il primo passo sia proprio quello di avere un’interlocuzione e un approfondimento a quattrocchi delle cose dell’Amministrazione. Anche se secondo noi, l’amministrazione Accorinti ha già ben portato avanti o meglio ha proseguito il programma… nella misura dell’80%-90% delle prescrizione della Corte dei Conti ?… Si ! La criticità è quella di riuscire a chiudere in maniera congiunta i tre documenti contabili che abbiamo in corso. Consuntivo 2013, Preventivo 2014 e Piano di riequilibrio decennale”.
“Per tutti i tre testi siamo nei termini di legge ma il mio primo obiettivo è quello di anticipare i termini di legge che come sappiamo sono: entro il 31 Luglio il Previsionale 2014, mentre per il piano di riequilibrio i termini sono fissati ai primi di Settembre, anche se io desidererei riuscire ad anticiparlo e farlo coincidere con il Previsionale. Eppure se il piano di riequilibrio può essere approvato dopo 4 mesi dalla scadenza di Maggio… per quanto mi riguarda dobbiamo farlo prima. Invece, i dati per la chiusura del consuntivo 2013 dovrebbero già essere pronti in settimana, poi i revisori lo dovranno valutare ed il Consiglio dopo lo dovrà approvare ed i termini dovrebbero essere quelli di una trentina di giorni.”
Cosa dovremmo fare per adempiere alle prescrizioni della Corte di Conti ?
“Gran parte delle prescrizioni che sono state indicate, ad incominciare dal controllo delle condizioni di spesa, dal rispetto degli equilibri finanziari d’esercizio, dall’approfondimento sulla consistenza dei debiti fuori bilancio sono proprio le azioni che sono state già intraprese nell’arco del 2013 e continuate nel 2014. Per cui la situazione si è modificata, nel senso che il patto di stabilità è stato rispettato nel 2013 e i dati di “preconsuntivo” 2013 che abbiamo, parlano di un rispristino di riequilibrio d’esercizio. Anzi, parlano di un avanzo di bilancio che assorbe il deficit dell’annualità precedente (Ed è proprio la somma di 2.468.132,88 di euro, imputata quale deficit del 2012, che la corte dei conti nella sua nota poneva, ex art. 148 bis del TUEL, come obbligatoriamente da pareggiare prima di poter procedere ai programmi di spesa non indispensabili per legge ). Sulle partecipate, poi, stiamo lavorando in maniera molto intensa, sia con l’assunzione del controllo che della governance, come reclamato dalla Corte dei Conti. Ed è esattamente quello che abbiamo avviato sia con il rinnovo della Dirigenza e sia con gli atti d’ispezione e controllo sui bilanci che sono quelli più problematici, tanto è vero che se abbiamo avuto qualche ritardo nell’approvazione dei bilanci (consuntivo 2013) esso è un ritardo dovuto alle contabilità delle partecipate.”
E’ chiaro che, pur con le parole tranquillizzanti dell’Assessore al Bilancio, non tutto è rose e fiori, altrettanto chiaro è che per il comune di Messina si prospetta un periodo di vacche magre. Quello che consola è che, ciononostante, la Corte dei Conti non abbia poi chiuso tutte le porte. “ Salvo quanto dichiarato dall’Ente in merito all’imminente adozione di piano di riequilibrio finanziario…il controllo e l’attività di verifica…può essere demandata ad un momento successivo, anche in relazioni alle necessità di attendere che i provvedimenti adottati dall’Amministrazione svolgano i loro effetti”.
In altri termini l’effetto preclusivo delle spese o dei programmi di spesa, che tanto avevano fatto gridare e strappare i capelli, rimangono, anche per questa volta, nella piena responsabilità degli amministratori e funzionari del Comune di Messina.
Pietro Giunta