Colpo di scena al Tribunale Misure di Prevenzione, che ha disposto il dissequestro dell’intero patrimonio sottratto a Rosario Pio Cattafi, l’avvocato Barcellonese al 41 bis dall’ottobre scorso perché considerato traid union tra la mafia e le istituzioni. Il provvedimento riguarda il patrimonio intestato al figlio Alessandro, la società DiBeCa e le quote intestate alla moglie del commercialista di Cattafi. Il collegio Misure di Prevenzione ha fatto leva sui documenti presentati dai difensori, gli avvocati Giuseppe Carrabba e Giovanbattista Freni, che hanno ricostruito l’origine del patrimonio di Cattafi.
Tra marzo ed aprile del 2011 la Procura di Messina aveva chiesto ed ottenuto di mettere sotto chiave beni stimati intorno ai 9 milioni e mezzo di euro: la DIBECA Sas di Corica Ferdinanda & C., sette immobili ed altri beni, conti correnti compresi. Il 24 luglio del 2012 Cattafi è stato arrestato nell’ambito del blitz Antimafia Gotha 3. Qualche mese dopo, sulla scorta delle dichiarazioni dei pentiti, Cattafi è andato al carcere duro. Intanto la Cassazione ha annullato l’arresto, disponendo il nuovo esame del Tribunale della Libertà, che sarà discusso il 18 marzo prossimo, Qualche mese fa il legale barcellonese è comparso come teste chiave al Processo di Palermo sulla Trattativa tra stato e Mafia all’alba delle stragi degli anni ’90.
Per gli investigatori Cattafi ha avuto un ruolo chiave nel presunto dialogo dei servizi segreti con la mafia, e godeva degli ottimi rapporti con l’allora capo del Dap, Ciccio di Maggio.
AL.SER.