Gli ultimi giorni monotematici hanno trasformato il Coronavirus da catastrofe mondiale a impressionante elemento di rivoluzione socio-culturale. Tutto è cambiato. Tutto. Ciò che è cambiato è stato soprattutto il modo con cui osservare, o meglio, vivere il mondo.
Una grande ovvietà ci ha completamente spiazzato: a ogni azione corrisponde una reazione, dalla più insignificante alla più sconvolgente. Una delle tante banalità che quotidianamente finiscono nei “discorsi da ascensore” o sui post “a effetto” che dovrebbero dimostrare una qualche superiorità intellettuale…
In alcuni casi però, si è costretti a fermarsi, abbandonare il contesto da “Butterfly effect” di stampo Lorenziano, perchè obbligati ad osservare e vivere il cambiamento. A obbligarci, adesso, è un male dal nome regale. Quel Coronavirus che ci ha piegato però, è lo stesso che ci sta offrendo la possibilità di non spezzarci. E lo stiamo dimostrando, non come siciliani, bianchi o neri, europei o cinesi.
La ventata di ottimismo proveniente in primis dal mondo dell’arte, della musica e del teatro ne è la dimostrazione.
Abbiamo chiesto al sociologo e docente di comunicazione e giornalismo presso il DICAM (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina), prof. Francesco Pira, di raccontarci da un punto di vista sociologico l’attuale mutamento causato dal Coronavirus su società e mondo delle comunicazioni.
Nel ringraziarlo, non ci sentiamo di aggiungere altro a quella che potrebbe considerarsi una completa ed empatica analisi di un cambiamento che, volenti o nolenti, ci pone forzatamente di fronte al nemico più temuto, ma anche all’amico più fidato: noi stessi.
Buona visione!
G.S. Trischitta
Prof. Francesco Pira
Francesco Pira, sociologo, è professore di comunicazione e giornalismo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, dove è Coordinatore Didattico del Master in “Social Media Manager”. Di recente nominato Delegato alla Comunicazione dell’Ateneo peloritano. È visiting professor presso l’Università Re Juan Carlos di Madrid in Spagna e Docente Erasmus presso l’Università di Wroclaw in Polonia. E’ revisore revisore della rivista scientifica internazionale del Ministero della Giustizia della Repubblica di Polonia “Probacja”, svolge attività di ricerca nell’ambito della sociologia dei processi culturali e comunicativi.
Ha intrapreso una battaglia personale con il bullismo, il cyberbullismo, il sexting, le fake news e la violenza sulle donne, temi sui quali ha svolto ricerche e tenuto seminari in Italia e all’ Estero per studenti, docenti e genitori.
Il quotidiano Avvenire l’ha definito uno dei maggiori analisti italiani del fenomeno Fake News. Proprio sul proliferare delle fake news ha promosso un gruppo di ricerca a livello europeo lanciando la proposta al Congresso Internazionale della FES Federazione Spagnola di Sociologia. E’ Componente del Comitato Promotore e componente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Comunicazione Digitale di PA Social e Istituto Piepoli ed è Vice Presidente con delega alla Comunicazione dell’Osservatorio Professioni e Imprese 4.0 di Confassociazioni.
Saggista e giornalista è autore di numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche. Nel giugno 2008 per l’attività di ricerca e saggistica è stato insignito dal Capo dello Stato, on. Giorgio Napolitano, dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Lo scorso 8 novembre 2019 per l’attività di ricerca ha ricevuto il prestigioso Premio internazionale Anassilaos