Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi,
dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia
che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi
e il nostro modo sbagliato di comportarci.
L’ex Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, eletto perché rappresentante dell’antimafia oggi ci delude presentandosi con la più becera delle dichiarazioni: “una volta candidava il nipote di Rizzotto e adesso candida il nipote dell’assassino”. Eppure nella sala delle lapidi, presso il Palazzo municipale ricordiamo l’eroico sacrificio di Persanti Mattarella, grande esempio di politico che prende le dovute distanze dagli ordinamenti mafiosi. Eppure il padre era Bernardo Mattarella che fu più volte indicato come appartenente a “cosa nostra”.
E che dire di Peppino Impastato: emblema della lotta alla mafia, universalmente riconosciuto come vittima del sistema mafioso da lui combattuto. Era figlio di luigi e nipote di don cesare manzella.
Persino la meravigliosa Rita Atria era figlia di vito
La storia quindi dovrebbe insegnarci a valutare le persone per quello che è il proprio vissuto e non per le parentele pregresse, almeno ché non valgano le parole del Dott. G. Falcone: “Per essere credibili in questo Paese bisogna essere ammazzati“. Ed è così che l’ex governatore, trombato da Renzi, non trattiene la sua rabbia e si sfoga sulle pagine del fatto quotidiano di domenica 28 u.s.
Io stesso, qualche mese fa volli essere provocatorio e chiesi al Magnifico Rettore “le va di stringere la mano a Placido Rizzotto, nipote”? La risposta fu immediata “SI”, purché senza risalto mediatico.
Il gesto è stato compiuto durante un convegno a Santo Stefano di Camastra. Ora mi chiedo: se non ha nulla di personale Placido Rizzotto da cosa deriva l’acredine di Rosario?
Sicuramente per la sua candidatura mancata come è mancata ogni forma di stile e di buona educazione, proprio lui che mille volte è stato offeso in maniera volgare e ha sempre saputo superare lo squallore di certe parole
Ovviamente il Rettore non accetta la bassezza di tale insinuazione e così replica:
Noto con rammarico che, addirittura prima ancora dell’inizio della campagna elettorale, personaggi protagonisti del recente passato politico hanno rilasciato dichiarazioni infamanti nei miei confronti, con riferimento alla vicenda che vide coinvolto mio zio. Affermazioni ingiuriose, rilanciate da alcuni organi di stampa.
Premetto che la mia posizione su questo argomento è ben nota da tempo: si parla di persone morte prima della mia nascita e ogni collegamento non può che rappresentare una volgare strumentalizzazione.
Non sono, però, disposto a tollerare ulteriori attacchi su tali temi. Con estrema chiarezza, pertanto, puntualizzo che presenterò querela contro chi rilascerà dichiarazioni di questo tipo e nei confronti delle testate che daranno spazio a simili considerazioni.
Pietro Navarra
Noi ci auguriamo che questa campagna elettorale possa essere condotta con serenità e nel rispetto fra le parti, i cittadini Italiani meritano di più che inutili e squallide beghe combattute sull’infamare.
Per completezza di informazione comunichiamo che il Dott. Rosario Crocetta, da noi interpellato telefonicamente, non ha rilasciato dichiarazioni
Dino Sturiale