DALLA FILANDA ALLA FENICE

Una interessante geometria con tre quadrati sbalzati, uno rispetto all’altro, che dialogano con tre blocchi ciechi in calcestruzzo” così l’architetto Rosario Vilardo,unità U.O.02. Manutenzioni e restauri,  del  Museo interdisciplinare di Messina , sintetizza la linea architettonica del “MUME”, il museo che Messina attende da ben 30 anni e che a partire dal 09 dicembre 2016 si schiuderà in parte davanti agli occhi forse ancora increduli e sognanti di molti messinesi e non. “ Sarà uno spazio dalla logica accattivante che restituirà ai messinesi circa 270 opere tra marmi mischi, altari, dipinti, opere in legno e la celebre carrozza. Qualche giorno fa, aggiunge Vilardo,  ho ritrovato il plastico del progetto originario del 1985 a firma di Gaspare De Fiore, Basile e Manganaro  al quale il tocco dell’architetto Virgilio, in questi anni di lunga e sofferta gestazione, ha fornito nuovo senso e tante potenzialità”.Ma tutte le opere egli spazi del nuovo museo saranno da subito fruibili?

Questo sarà un processo progressivo; i  messinesi il 09 dicembre si riapproprieranno intanto della sala dei cinquecento allestita come un’ immaginaria e  concettuale  piazza rinascimentale con una serie di dipinti che dialogheranno con Scilla e Nettuno, frammenti cinquecenteschi della fontana del Montorsoli, montati su molloni e dissipatori sismici che ne possano assicurare la salvaguardia “. Forse niente come il polittico di S. Gregorio, tra le opere inamovibili della Regione Siciliana, testimonia il passaggio doloroso della bellezza a Messina attraverso la storia; capolavoro ancora splendidamente eloquente nonostante decurtazioni, graffi e lacune. Che spazio gli verrà riservato? “ Nella nuova collocazione verrà conferita grande enfasi all’opera, irrimediabilmente decontestualizzata rispetto alla sua originaria collocazione, ma  inserita in uno spazio astratto nel quale una lama di luce dall’alto disegna vivida i contorni”.

Qual’ è il crono programma dell’apertura? “ Sarà un’apertura a cantiere aperto, assicurata soprattutto nei weekend, tra Marzo ed Aprile si dovrebbero completare gli ultimi lavori in modo da restituire totalmente ai messinesi il nuovo museo storico della città”.

Oltre al Nettuno ed alla “piazza del Cinquecento” una novità assolutamente imperdibile sarà, in attesa di un museo archeologico, la  vista della sala archeologica ricca di ritratti,mosaici, sarcofagi, statue ed altri oggetti che testimoniano l’origine più antica della città.

Ma quale futuro per la Filanda, la sede storica del museo interdisciplinare regionale Maria Accascina?

Un nuovo futuro attende anche questo spazio che, dai primi decenni del ‘900 ad oggi, ha assicurato la conservazione e la fruizione di molti aspetti e tesori che la città di Messina ancora possiede, nonostante una storia spesso tragica. Il museo storico ospiterà dal 09 dicembre al 05 Marzo 2017 una mostra dal titolo “Luoghi e miti del Mediterraneo. Simboli e culto della memoria. I capolavori del Mart” volta a narrare con un linguaggio contemporaneo il senso del mito e a traghettarci verso un futuro che vedrà dialogare uno spazio per esposizioni temporanee, con una nuova e variopinta fenice.

Giuseppe Finocchio- il Carrettino delle idee