De Luca e la Carovana della Rivoluzione

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Era il 15 Ottobre 2012 e Cateno De Luca, candidato alla Presidenza della Regione Sicilia per Rivoluzione Siciliana, iniziava a Messina il suo tour elettorale proprio nelle baracche di Fondo Fucile, una di quelle zone che 6 anni dopo non è più un terreno elettorale ma di battaglia con il Consiglio Comunale col quale si scontra nelle vesti di Sindaco e che, potrebbe, sancire le sue dimissioni. Giornata turbolenta quel Lunedì di 6 anni fa per De Luca il quale portò la sue banconote elettorale ( i fausi) anche all’interno del Comune, forzando il cordone di sicurezza all’ingresso, con l’intento di consegnare il tutto all’ex Commissario Croce, non in sede in quella giornata.

Arrivò con pullman, megafono, tamburello e squadra folkloristica al seguito quel giorno De Luca facendo irruzione tra le viuzze di Fondo Fucile, entrò nelle case dei cittadini e distribuì a tutti i suoi fausi, denaro falso con spot elettorale di concerto che avrebbero, nel motto elettorale, “dovuto ripagare il debito del Comune” ma non solo, De Luca si scagliava anche contro i “privilegi” come gli stipendi d’oro di Deputati Regionali ed Esponenti Politici (quantificati in 20.000 euro al mese) che identificò come causa dei mali dei cittadini, De Luca prese a suo dire l’impegno che in caso di elezione avrebbe fatto tutto quanto possibile per annullare quei privilegi, distribuì quelle promesse a bambini, giovani, adulti ed anziani, e senza non qualche allusione alla ricchezza che la sua elezione come esponente Regionale avrebbe portato alla città ed a chi viveva in quella situazione di disagio, dopo Fondo Fucile fu la volta del Comune ove De Luca, in barba ad ogni forma di compostezza e legalità forzò assieme ai suoi (emblematica una delle nostre foto all’interno della Gallery in basso) il cordone di Polizia e si arrampicò su uno dei divisori di sicurezza lanciando moniti, senza ovviamente far mancare i suoi fausi.

Ma quante di quelle promesse sono state mantenute? 0! NESSUNA! Mai De Luca durante la sua deputazione ha depositato in aula una proposta che intaccasse i privilegi contro cui egli stesso si scagliò, mai De Luca ha intaccato il suo stipendio da Deputato (nemmeno da Sindaco di Messina) e mai De Luca ha più toccato quell’argomento a seguito della sua elezione. Adesso, dopo 6 anni da quel 2012 De Luca si trova dall’altra parte della barricata e quel contesto e quei cittadini che furono, nel 2012, trampolino per far parlare di se e numeri elettorali, potrebbe adesso essere la sua spada di Damocle, una spada di Damocle non mortale per Cateno che, munito di solido paracadute quale la sua Deputazione Regionale, sarebbe comunque fuori da qualsivoglia lista di disoccupazione e potrebbe continuare a godersi il suo ricco ed un tempo criticato stipendio da Deputato Siciliano.

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