Entriamo in argomento senza giri di parole, che fine ha fatto la Crescita Economica ? o meglio il modello di sviluppo fondato sulla crescita economica ? non vi ricordate più questo modello? vi rammento che la famigerata Crescita nell’ultimo decennio ha prodotto un aumento del tempo di lavoro, del precariato e dello stress, a discapito del tempo libero, del tempo delle relazioni, del tempo per pensare e per riflettere in noi stessi, per le cose che amiamo di più, e per una visione alternativa della vita.
Uno dei suoi prodotti più salienti in sintesi è l’“homo economicus” il cui figlio è il Prodotto Interno Lordo (PIL), qualcosa di realmente tangibile. Questo modello ha avuto un impatto spesso non positivo sulla Società, sulla Politica, sull’Ambiente, sull’Economia. Correre, Correre, …Produrre, Produrre … il dictat.
Lo scenario che guardiamo e vediamo intorno a noi nel mondo Globale rappresenta l’emergere di nuove povertà, l’aumento delle disuguaglianze economiche e sociali. Crescita si…ma di disagio, di amarezza, di delusione, depressione, di sfiducia nel futuro, di grande infelicità degli esseri umani sviliti dal modello della crescita. Anche tutto ciò è molto tangibile.
E allora cerchiamo nuovi stili di vita? O siamo intrappolati nel Modello Crescita Economica? E gli altri concetti abusati Sviluppo Sostenibile, Qualità della Vita, Intangibile… come si possono coniugare? dobbiamo affrontare, necessariamente e contemporaneamente. una serie di cambiamenti di punti di vista, e cominciare a considerare la Decrescita come nuova opportunità di crescita, si perché vogliamo crescere ma in modo diverso.
La Decrescita è un modello di riferimento, alternativo, al modello economico attuale, che coniuga sviluppo sostenibile e benessere sociale. Certo nel breve periodo la Decrescita è più attuabile a livello Glocale con azioni personali, semplici e condivise, che in ambito Globale dove necessitano modifiche strutturali su ampia scala.
Prendendo spunto da questo contesto, ma anche da altri, non ultimo l’enciclica Caritas in Veritate, che coglie le criticità legate all’ambiente, all’energia e allo sviluppo sostenibile, si potrebbe per esempio promuovere un progetto glocale che lega la biodiversità – allo sviluppo sostenibile del territorio e all’impegno sociale, applicando in modo semplice e pratico la dottrina sociale della chiesa: il GAS – Gruppo di Acquisto Solidale. Un GAS in pratica coniuga economia ed etica.
I Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) sono esperienze di acquisto collettivo, orientate secondo precisi criteri di solidarietà. Attraverso l’acquisto di beni e servizi, i GAS hanno come finalità la realizzazione di una concezione più umana dell’economia, vicina alle esigenze reali dell’uomo e dell’ambiente, formulando un’etica del consumare in modo responsabile che unisca le persone invece di dividerle e favorisca nuove progettualità e la costruzione di reti di collaborazione nei diversi territori.
Criteri di solidarietà si realizzano nella scelta di:
Produzioni locali: per ridurre l’inquinamento legato al trasporto, per conoscere personalmente i produttori e instaurare con loro rapporti continuativi e di fiducia.
Piccoli produttori: perché più interessati a una relazione diretta, per trovare un canale di vendita alternativo alla grande distribuzione; perché lavorano con più intensità di manodopera e meno di capitale; perché è più facile conoscere le modalità di lavoro all’interno dell’azienda: preferire prodotti senza sfruttamento significa contribuire a regolare il mercato del lavoro.
L’etica del consumare in modo responsabile vissuta nell’esperienza del gruppo si realizza nella pratica della partecipazione, della fiducia, della convivialità:
la partecipazione è uno degli elementi più significativi dell’esperienza: permette di trasformare i rapporti economici in una nuova modalità di relazione, che unisce le persone invece di dividerle, portandole a mettere in comune il tempo e le risorse invece di tenerle separate;
la condivisione che si crea, invece di rinchiudere ciascuno nel proprio mondo, produce un clima di reciproca fiducia, condizione in cui i problemi che si verificano vengono affrontati apertamente, discussi e risolti insieme, senza fare ricorso ai rapporti di forza tra le parti.
Favoriamo il consumo e la commercializzazione dei prodotti provenienti dalle aziende agricole e di trasformazione locali, assicurando una maggiore trasparenza dei prezzi ,un’adeguata informazione ai consumatori sull’origine e le specificità dei prodotti.
Un piccolo contributo alla rete della Decrescita, alla Biodiversità e al Bene Comune!
Giusy Chiricosta