Non ci saranno bomboniere né bouquet fioriti, abiti principeschi o torte nuziali, almeno non adesso. Per loro, gli aderenti allo Sciopero Dei Fiori D’Arancio, l’altare può attendere: nessuno di loro convolerà a nozze sinché questa opportunità, o ancor meglio questo diritto, non verrà riconosciuto anche alle coppie omosessuali italiane.
A lanciare questo singolare guanto di sfida alle istituzioni è l’associazione “Quelli di Calusca”, impegnata nella difesa dei diritti individuali e volta a promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica.
L’insolita iniziativa, promossa dal circuito SEL (Sinistra Ecologia e Libertà), ha raccolto un gran numero di consensi fra quanti hanno scelto di imboccare la strada della contestazione, di manifestare il proprio dissenso con un atto dimostrativo eccentrico ed efficace.
“Un diritto smette di essere tale quando non si rivolge a tutti: da diritto diviene privilegio. A noi i privilegi non interessano e siamo fieri di rinunciarci”. Queste le parole con cui gli “scioperanti” rendono nota la loro posizione in merito alla tanto dibattuta questione delle nozze gay.
“I diritti, per essere considerati tali, devono riguardare tutti, senza alcuna discriminazione. – chiariscono i promotori dell’iniziativa, Luca Gibillini e Valentina De Porcellis – Coinvolgere le coppie eterosessuali a sostegno di questo principio ci è sembrato il modo più efficace per sottolineare quanto questa fosse la battaglia di tutti, non soltanto di una parte della popolazione.”
I partecipanti alla pacifica protesta, intenti in quella che definiscono una vera e propria “battaglia di civiltà”, sono in costante aumento: basti pensare alle sempre più numerose adesioni raccolte dalla pagina facebook “Sciopero dei Fiori d’Arancio”, gestita ed amministrata dai fautori dell’iniziativa.
Le coppie aderenti, spinte dal desiderio di difendere un’irrinunciabile libertà individuale e decisionale, sono decisi ad affiancare il mondo omosessuale in una strenua lotta per l’uguaglianza. “Questa iniziativa – ci raccontano Nicola Brembilla e Valentina Belluardo, coinvolti nello sciopero – ci dà la possibilità di sostenere concretamente un principio che fino ad ora ha visto in prima linea prevalentemente il mondo gay. L’obiettivo non è unicamente il matrimonio – proseguono i due – ma dar loro la possibilità di scegliere se sposarsi o meno. È la libertà che intendiamo ottenere e tutelare.”
“Una stessa lotta può unire mondi diversi che condividono gli stessi valori. Le coppie che hanno scelto di battersi al nostro fianco intendono lottare per un diritto civile, manifestare la loro solidarietà a chi purtroppo non ne può godere. – spiega Luca Gibillini al carrettinodelleidee – Siamo una goccia nel mare? Forse sì – conclude poi – però se ogni goccia si asciuga, il mare diventa un deserto”.
Le istanze promosse dal circolo SEL, attivo su più fronti nella difesa del principio di uguaglianza, non sono poi così innovative e progressiste: la maggior parte dei paesi occidentali, persino quelli che si definiscono cattolici, hanno approvato il matrimonio omosessuale. “Anche la società italiana è ormai pronta a compiere questo passo. Crediamo fermamente che la pressione che tutti possiamo esercitare per questa causa sarà infine recepita e si giungerà così ad un adeguamento legislativo che meglio rispetti le esigenze della collettività. – ci riferisce uno dei promotori del progetto – Preferiremmo che questo adeguamento all’Europa passi attraverso una scelta politica, una battaglia culturale. Il rischio è che siano i tribunali a decidere e questa sarebbe una sconfitta per la politica.”
Quella delle nozze gay è soltanto l’ultima fra le tante battaglie combattute dal circolo SEL: si tratta di un’organizzazione politica impegnata nella tutela dei diritti civili ed ha sempre preso parte attiva ad iniziative volte a difenderli. Quella omosessuale è attualmente considerata una minoranza, ma non per questo deve piegarsi dinnanzi a chi la priva delle più ovvie libertà. Sarebbe necessario dunque prescindere da anacronistici pregiudizi, categorie morali precostituite e francamente aberranti: i vertici della politica dovrebbero abbandonare i preconcetti ed andare incontro al progresso.
Come ci riferisce Luca Gibillini, consigliere comunale di Milano “l’unico strumento per combattere gli integralismi è il superamento delle più desuete teorie oscurantiste: il peggior nemico dei fondamentalisti musulmani e cattolici è la libertà. Noi lavoriamo per la libertà”.