DIVERSITA’

“Diversità= Presenza di tratti che rendono diversa una cosa o una persona da un’altra appartenente alla stessa tipologia”.

 

Per migliaia di anni l’umanità si è battuta per far sì che le idee più forti si imponessero su quelle più deboli. Da sempre la diversità ha spaventato l’uomo e questa paura non ha fatto altro che incrementare la sua aggressività. Pensiamo a quanti casi esistono oggi di violenza contro chi è diverso, quanto odio e quanto disprezzo si riserva nei confronti di una sola persona o di un fascia particolare di persone, o addirittura di un’intera popolazione. Tuttavia “accettare” la diversità non è poi così semplice, soprattutto se sei nei panni del “diverso”. Anzi, “accettarsi” non è poi così semplice.

Ma cosa significa “essere diverso”? Essere diverso significa sentirsi un pesce fuor d’acqua dovunque, ascoltare i discorsi della gente e spontaneamente chiedersi: “ma io che ci sto a fare qui?”, osservare il mondo e percepirlo a modo proprio. I diversi non vengono facilmente compresi, a molti non importa di essere giudicati, altri hanno semplicemente timore di mostrare – come direbbe un Pinkfloydiano – il proprio “dark side of the moon”. Diverso è sinonimo di particolare, di interessante talvolta. Tuttavia a volte siamo consapevoli di essere uguali agli altri, di far parte della massa e fingiamo di essere chi in realtà non siamo solo per apparire l’opposto di noi stessi e sembrare più interessanti, a volte siamo diversi e non ce ne rendiamo conto, a volte vogliamo essere diversi solo per timore di essere incasellati nelle varie categorie sociali…

Eppure, un pensiero fisso (causa delle mie notti insonni) è annidato da qualche parte nella mia mente: e se un giorno potessimo, come per magia, svegliarci in un’isola deserta, senza nessun altro abitante, senza pregiudizi/giudizi, senza tensioni, senza classificazioni sociali, senza regole prestabilite, legali o morali… saremmo ancora quelli di adesso?