Uniti nelle difficoltà. L’emergenza Coronavirus ha generato in Italia una straordinaria gara di solidarietà per sopperire alle urgenti necessità del settore sanitario, della Protezione Civile e non ultime le famiglie più bisognose che, a causa del blocco economico dell’intera nazione, non possono provvedere al proprio fabbisogno giornaliero.
Tra i numerosi personaggi famosi, enti, congregazioni … anche l’Associazione Italiana Celiachia- Sicilia si è adoperata sin dai primi giorni di marzo affinché potesse arrivare un contributo utile e concreto. Ed è notizia di poche ore fa che, il ventilatore polmonare (più ulteriori ed importanti accessori del macchinario) donato da AIC Sicilia e messo a disposizione della Protezione Civile Regionale, di concerto con l’Assessorato alla Sanità, è andato al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo che dispone di vari reparti ove può essere utilizzato.
“La donazione – ha dichiarato Paolo Baronello, presidente regionale di AIC Sicilia – nasce dal desiderio della nostra associazione di manifestare concretamente il proprio cuore e la propria identità di volontari. Non possiamo uscire dalle nostre case ma possiamo contribuire donando quel poco che abbiamo per una causa nobile: salvare vite umane! Ci tengo altresì a dire – sottolinea Baronello – che questa donazione è frutto dell’unità d’intenti che al riguardo abbiamo avuto con tutto il consiglio direttivo di AIC che ringrazio pubblicamente. Ma ringrazio di cuore anche tutti i nostri associati AIC, cui si deve la spesa del respiratore grazie alle loro quote associative. Continuate a sostenerci, abbiamo bisogno di voi! – afferma Baronello rivolgendosi direttamente ai celiaci – Mi piace pensare che in quel respiratore, che sicuramente salverà vite umane, c’è una piccola parte di ognuno di voi. Sentitevi orgogliosi di far parte della grande famiglia di AIC”.
La bella notizia del ventilatore, tuttavia, “soccombe”, per la sua gravità, a quella dell’appello lanciato dal Presidente di AIC Sicilia, il quale già dalle prime ore dell’emergenza Italiana Coronavirus aveva sollevato la questione:
La premessa. Per i celiaci il cibo gluten-free è l’unica terapia possibile, non è solo una dieta, ma è “medicina”, è motivo di vita.
L’appello. Rivolto all’Assessore Regionale alla Salute, Ruggero Razza e alla direzione Regionale delle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP), il presidente chiede che si applichi finalmente e in maniera omogenea la dematerializzazione dei buoni dei celiaci, la loro digitalizzazione nonchè circolarità e spendibilità così da poterli usare in tutta Italia. L’appello si aggiunge a quello dell’Associazione Italiana Celiachia (Nazionale) e della Protezione Civile i quali pure hanno sollevato questa “emergenza nell’emergenza” per i celiaci (come da comunicato stampa dell’8 aprile 2020: https://bit.ly/2z4JxWD)
I termini della questione. Nel 2012 un decreto dell’allora Assessore alla Salute, Massimo Russo, garantiva la spendibilità del buono dematerializzato, digitalizzato e circolare a livello intra-regionale ma nel concreto questo sistema ancora non viene applicato in alcune Asp, né tanto meno fuori Regione. Al momento solo la Provincia di Ragusa ha attuato la dematerializzazione del buono.
L’urgenza e la drammaticità per un celiaco. I celiaci siciliani rischiano di non poter acquistare normalmente i loro prodotti senza glutine per le loro terapie. La quarantena e i decreti ministeriali, infatti, li hanno bloccati in casa e per quelli che si trovano in una Provincia diversa da quella della loro residenza o peggio ancora per coloro i quali sono rimasti fuori Regione, la possibilità di poter spendere il buono per gli alimenti gluten-free, diventa una “missione impossibile”.
“Il decreto del 2012 – ha spiegato Paolo Baronello – rendeva operativa la circolarità del buono a livello interprovinciale. Questo permetterebbe già di farlo nelle farmacie, nelle para-farmacie e nei negozi autorizzati, ma c’è ancora una disomogeneità nella sua applicazione. Bisogna intervenire con urgenza! È arrivato il momento che questo problema venga superato una volta per tutte. Non possiamo più aspettare per avere la dematerializzazione, la digitalizzazione del buono e la sua circolarità in tutta Italia. Tra i 15.000 celiaci siciliani ci sono oggi quelli che non possono accedere alle loro terapie e noi, come associazione, abbiamo il dovere di portare le istanze dei numerosi celiaci dai quali abbiamo ricevuto richieste d’aiuto al limite della disperazione”.
AIC Sicilia, dunque, attende con ansia e confida in una pronta risposta da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità e delle ASP di tutta la Sicilia