A Scaletta Zanclea, 11 persone sono state denunciate dai Carabinieri per invasione di terreni ed abusivismo edilizio, a seguito di una denuncia – querela sporta al loro Comando da una signora del luogo.
Quest’ultima da molto tempo non si recava su questi terreni, ma un giorno riceve un avviso di pagamento di una contravvenzione per delle costruzioni abusive.
La signora ignara di quanto accaduto, una volta accertata l’esistenza di strutture in cemento armato ( magazzini, ect.) nella sua proprietà, decide di denunciare l’accaduto ai carabinieri.
Da successive ed approfondite indagini dei Carabinieri si evince che queste costruzioni risalivano agli anni ’80 e, ovviamente, erano sprovviste della concessione edilizia e del nulla osta del Genio Civile. Sciacalli o imprenditori? La legge protegge la proprietà come uno dei diritti fondamentali, però, se questi soggetti hanno occupato il terreno fin dall’’80 potrebbe intervenire l’usucapione del terreno ed il reato di occupazione abusiva andrebbe in prescrizione.
Questi undici imputati, infatti, hanno curato il terreno a differenza della proprietaria, creando delle strutture che, comunque, avevano una finalità produttiva, nell’inconsapevolezza di chi non aveva mai utilizzato il terreno secondo le sue potenzialità.
Non vorremmo malignare che, davvero, siamo nel paese delle scimmie: non vedo, non sento e non parlo. Al di là dei fatti contestati, di cui si occuperà la Magistratura, quello che maggiormente stupisce è il concorso di responsabilità, anche se non è reato, per l’incuria ed il silenzio assenso di un’Amministrazione che ha permesso tale abusivismo e solo dopo 30 anni presenta il conto?