Roma, 23 febbraio 2014- Questa mattina si è spenta serenamente all’età di 89 anni Carla Accardi, artista straordinaria, protagonista dell’avanguardia astrattista, pioniera del femminismo in Italia e, dal 1996, prima donna membro dell’Accademia di Brera.
Due gruppi segnano la sua azione intelligente e rivoluzionaria: il gruppo femminista “Rivolta femminile” di cui è stata fondatrice con Carla Lonzi, ed il gruppo artistico “Forma 1” che ha rinnovato l’arte italiana a partire dagli anni ’50.
Roma l’aveva accolta giovanissima, all’età di ventiquattro anni. Carla veniva dalla Sicilia, era nata a Trapani, dove aveva conseguito la maturità artistica, per seguire poi i corsi all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Firenze. A Roma conosce e sposa il pittore Antonio Sanfilippo insieme al quale, negli studi di via Margutta, conosce Consagra, Turcato, Dorazio, Guerrini, Maugeri, Perilli: con loro stabilisce rapporti di amicizia e di lavoro e crea Forma 1. Al centro delle attività e degli incontri del gruppo c’è la Libreria Age d’Or di via del Babuino, accanto a via Margutta, nel cuore di Roma. Resteranno questi i luoghi di tutta la vita di Carla.
Carla ci lascia opere dal segno unico, sempre aperte a nuove soluzioni di forme e materiali, nel segno dell’astrattismo in opposizione al realismo guttusiano. La sua ricerca artistica ed il suo linguaggio artistico sono incentrati sul rapporto segno-colore, accentuano il valore cromatico in bicromie luminescenti, segni bianchi su fondi neri, colorati poi di tinte e forme diverse, sul fondo della tela o, dagli anni Settanta, su un supporto plastico (sicofil) che le ha permesso di estendere la pittura alla terza dimensione attraverso le installazioni. Con la sua arte modernissima e dal sapore primitivo, Carla guida il rinnovamento degli artisti dell’informale.
Instancabile, già dall’inizio di questo anno Carla si dedicava all’allestimento di una nuova mostra in Belgio, ennesima tappa del suo infinito curriculum espositivo nei maggiori musei del mondo.
La ricordiamo con gratitudine e vorremmo per lei due strade: una strada a Roma, città di adozione, una a Trapani, città natale.
Anna Paola Franzì