E noi? Il comparto della solidarieta’ da Letta

Una galassia di sigle che da sola produce 4,7 milioni di persone impiegate. Si tratta del Terzo Settore italiano, un comparto che in tutto il mondo occidentale ci invidiano ed è oggetto di studio di economisti, sociologi e anche governi molto più ricchi del Belpaese. Il Terzo Settore dà un apporto fondamentale soprattutto al Pil italiano: quasi il 4.3%. E i servizi resi sono cresciuti proprio durante questo periodo di crisi, a sostegno soprattutto delle fasce più deboli. Di questo patrimonio pochi hanno la percezione, salvo chi giorno per giorno vi opera spinto dal criterio della prossimità. E proprio rivendicando questo aspetto, utile, gratuito ed operativo – i cui risultati sono stati documentati da istituti di ricerca e fondazioni – che la rappresentanza del Forum del Terzo Settore ha chiesto ed ottenuto un incontro con il Premier Enrico Letta.

Coesione sociale, sviluppo sostenibile, economia civile, sostegno all’azione del terzo settore italiano, istituzione di sedi stabili di confronto con le parti sociali, soprattutto dopo il subentro della Presidenza del consiglio alla soppressa Agenzia del terzo settore. Sono questi i temi prioritari che il Forum nazionale del terzo settore ha affrontato durante un incontro recente con il premier Enrico Letta, il quale – riferisce una nota – si e’ impegnato a considerare agevolazioni fiscali per il comparto. ”Il premier Letta, che segue la situazione di difficolta’ del Paese in specie per quanto attiene la sempre piu’ fragile coesione sociale, che vede il terzo settore tra i suoi protagonisti, ha ascoltato con interesse le nostre istanze su poverta’, occupazione, fondi alle misure di politiche sociali e alla cooperazione internazionale, 5×1000, servizio civile”, riferisce dell’incontro il portavoce del Forum, Pietro Barbieri. Letta ha, inoltre, ”manifestato il suo impegno per valutare e garantire che siano messe in atto le azioni necessarie atte a superare gli attacchi al welfare e terzo settore, in particolare per quanto attiene l’aumento dell’Iva alle cooperative sociali, nonche’ il tema Imu e enti non commerciali”, riporta ancora Barbieri. Il presidente del Consiglio ”ha definito l’incontro preparatorio ad una riunione con i ministri competenti circa la prossima Legge di stabilita’, da realizzarsi entro i primi dieci giorni di settembre”, si legge ancora nel comunicato. Il portavoce del Forum, Barbieri, sottolinea che tra i principali argomenti affrontati durante l’incontro con il premier vi e’ stata ”la creazione di un tavolo di confronto istituzionale con la Presidenza del consiglio che sappia affrontare le tante tematiche oggetto del terzo settore e riesca anche a colmare il vuoto lasciato dalla improvvida soppressione della Agenzia del Terzo Settore. Ci attendiamo – prosegue Barbieri – che questo Tavolo venga prontamente convocato come intesi e che finalmente porti a qualche concreto risultato. Tutto questo pero’ deve essere accompagnato da un profondo cambiamento di prospettiva nelle relazioni istituzionali con il terzo settore e da un forte investimento nelle politiche di welfare e di cittadinanza”, conclude il portavoce del Forum nazionale del terzo settore.Rispetto al nuovo governo, poi,  il mondo del Terzo Settore aveva espresso grande apprezzamento per la nomina, in particolare, al ministrero del Lavoro e delle Politiche sociali di Enrico Giovannini, economista e statistico italiano, presidente dell’ISTAT dal 2009 fino alla vigilia dell’incarico di governo.

Va ricordato come il Terzo Settore, ed in generale il volontariato, in Italia sia anello di congiunzione straordinario tra servizi, prevenzione del disagio sociale e presa in carico di molte problematiche legate alle imprese sociali e della cooperazione, non ultime le esperienze associative del no profit e della mutualità che vanno incontro alla comunità. Inoltre, favorisce nuove forze lavoro (oltre 4 milioni l’indotto di unità lavorative impiegate nell’erogazione di servizi e consulenze) e risorse complementari o spesso suppletive dei servizi offerti dagli stessi Comuni ed enti locali. Gli enti pubblici collaborano, infatti, con le reti territoriali in quanto riconosciuti come partners da leggi regionali apposite che prevedono registri o albi in cui le associazioni e cooperative sociali si iscrivono per accedere a quelle risorse previste per le azioni sociali utili ad attivare progetti ed iniziative per il contrasto alle nuove povertà e ai bisogni emergenti della società.

Rafforzare il ruolo del Terzo Settore significa – leggiamo nella recente ricerca commissionata da Unicredit Foundation sul valore del Terzo Settore – migliorare la nostra società del domani, poiché le realtà non profit costituiscono una risorsa fondamentale per dare risposta ai bisogni emergenti delle comunità.

A Messina, dopo la sorprendente vittoria al secondo turno del candidato sindaco Renato Accorinti, siede in giunta Antonino Mantineo che del Cesv messinese è stato presidente fino a nomina assessoriale. Il suo contributo alle politiche sociali della nuova amministrazione rappresenterà un banco di prova per una città che brulica di cooperative e reti consortili che ancora stentano ad avere un ruolo propositivo, salvo quelle che in questi anni hanno avuto dall’altro lato la mano benevola di amministrazioni cosiddette “amiche”.