Luca Eller Vainicher non piace. È competente, onesto e preparato, ma non digeribile. Tanto che la posizione esclusivamente di tecnico, trombettata fin dall’inizio, si è rivelata del tutto inapplicabile.
Il vessillo renziano portato a scialle dall’Assessore al Bilancio del Comune di Messina non era più mascherabile all’interno della Giunta Accorinti. L’ideologia, se così si vuol definire, non poteva essere messa da parte a comando. E il bilancio, per quanto possa essere redatto con perizia e onestà dall’assessore Eller, risente dell’ideologia piddina.
Il sindaco Renato Accorinti, secondo il movimento Cambiamo Messina dal Basso, non può fare altro che prenderne finalmente piena consapevolezza e capire che il renzismo non è un’etichetta. Né in Eller è solo presunto. Ormai è divenuto una mina che rischia di scoppiare da un momento all’altro nelle mani di una Giunta che, al suo interno, ha già collezionato crepe di dissenso e abbandoni dolorosi come un lutto.
Ad accendere la miccia delle nuove polemiche è stato un recente post, pubblicato su Facebook, dell’assessore tanto discusso. In esso, Eller prende – non troppo simpaticamente – le distanze dal Sindaco Renato Accorinti affermando che “Messina merita di più”. E lo fa non da libero cittadino, quale sempre chiaramente rimane, ma dimenticando che allo stato attuale occupa ancora una posizione istituzionale per la quale le parole non sono personali o ludico-giocose, ma hanno un peso politico non indifferente.
Così, CMdB ha colto l’occasione per ribadire le perplessità, che oggi indossano la matematica certezza, espresse fin dall’inizio: “Non crediamo che un dissenso o una critica – scrivono i movimentisti in una nota stampa – non possano trovar spazio nella dialettica democratica. Quel post, però, non è che l’epifenomeno di una realtà che denunciamo da tempo: all’interno della Giunta Accorinti hanno fatto ingresso persone (e storie) che col percorso di questa esperienza non hanno molto a che spartire”. Ecco che il presunto lavoro di sola natura tecnica da parte di Eller si è rivelato una lampante illusione. La realtà, secondo CMdB, è un’altra e un bilancio si costruisce con la politica, perché è essa che sceglie quali settori e quali capitoli di spesa attenzionare di più rispetto ad altri.
Ma non solo. Sempre per CMdB, Eller deraglia un po’ dai binari del suo ruolo, che dovrebbe essere appunto di natura esclusivamente tecnica, sentendosi legittimato ad esprimere dissertazioni anche su altri temi: il Ponte sullo Stretto, la Buona Scuola, le trivelle, il referendum costituzionale, la privatizzazione dei servizi pubblici… Anteponendo, di fatto, la sua appartenenza politica alla squadra con la quale ha deciso di giocare per il bene della città di Messina.
Non è di certo discutibile che un cittadino possa avere posizioni differenti dalla Giunta su argomenti di rilevanza locale e nazionale, ma appare quantomeno stonato come una campana mossa non a regime che un assessore della Giunta, quale è Eller, canti con note più basse o note più alte e soprattutto repertori differenti dall’Amministrazione alla quale ha deciso di “legarsi”.
Insomma, per CMdB il problema non sono le idee politiche di Eller, ma la sua piena espressione all’interno di una esperienza amministrativa nata su assunti del tutto differenti. “Il risultato in termini di comunicazione pubblica – dichiara la consigliera Ivana Risitano – è sotto gli occhi di tutti: un messaggio confusivo e contraddittorio, che a qualcuno dà l’impressione che la Giunta Accorinti sia diventata un trionfo babelico o un teatro dell’assurdo”.
Eppure, non siamo di fronte a una pièce di Eugène Ionesco, ma – sempre secondo la militante di CMdB – a “una escalation di egocentrismo politico, che è partita dalle immediate accuse di Eller al cattivo lavoro fatto dal precedente assessore al bilancio”. Per Ivana Risitano e per l’intero movimento CMdB, che hanno sostenuto in modo indefesso l’esperienza di Renato Accorinti, credendo fortemente in una possibilità di riscatto dalle politiche finanziarie che da decenni strangolano gli enti locali, è quasi una delusione difficilmente digeribile.
Il Movimento è consapevole che “governare una comunità comporta anche l’accettazione di vincoli e responsabilità”, e quindi anche di compromessi, ma riconosce che “piccole e grandi scelte nello stesso senso di quei sogni sono state fatte e hanno un peso e un valore”. CMdB, nel proprio comunicato, ricorda che la Giunta Accorinti ha difeso i servizi pubblici, mentre il trend nazionale imboccava la strada della privatizzazione. La stessa Giunta ha sforato il vincolo del 36%, preferendo garantire i servizi essenziali senza aprire troppo il borsellino dei cittadini. Ha anche contenuto le dismissioni del patrimonio comunale, chiedendo finanziamenti per le scuole e per la messa in sicurezza del territorio. Infine, ma non per ultimo, ha proposto all’ANCI di estendere i piani di riequilibrio fino a 30 anni per dare respiro ai comuni strozzati dai debiti.
Ecco perché, secondo Ivana Risitano, tutto questo stride con le mine vaganti che mettono in pericolo questa esperienza. “Sono certa dell’onestà di Eller – afferma la consigliera – ed anche delle sue competenze. Ma non è il tecnico che si è prefissato e ha un impianto politico differente dalle nostre posizioni e tutto questo emerge continuamente e non può essere ancora tollerato”.
La conclusione è lapalissiana e non lascia scampo a Renato Accorinti che dovrà, necessariamente, rispondere al Movimento che di fatto ha appoggiato il suo ingresso al Palazzo come Sindaco della Città di Messina. Cambiamo Messina dal Basso non chiede una “risistemazione” delle carte, la bocca cucita di Eller o il ritorno a una presunta e impraticabile tecnicità. Il Movimento e la stessa Ivana Risitano sono chiari: Renato Accorinti, finito il lavoro iniziato da Eller sull’attuale bilancio, deve trovare un altro assessore più in sintonia con la politica dell’Amministrazione che non è renziana. Insomma, come a dire: Caro Renato, dimmi chi pratichi e ti dirò chi sei…