“Messina non può restare ostaggio di interessi incomprensibili e oscuri, che bloccano la riprogettazione della città e il suo sviluppo”. Il segretario generale della
“Mai come questa volta tutti gli esponenti politici, sociali e istituzionali si sono espressi in maniera così univoca” afferma Genovese che lancia la proposta ai rappresentanti istituzionali della città: “Non si perda ulteriore tempo, si sottoscriva un documento-petizione da consegnare immediatamente nelle mani del presidente lombardo. Se del caso anche chiedendone le dimissioni da governatore regionale. Non è più possibile accettare ricatti, provocazioni o prevaricazioni. L’occupazione manu militare di aree importanti e strategiche del nostro territorio non è più tollerabile”.
Per la
“Sono cambiate le condizioni, sono cambiati i traffici e le rotte degli scambi commerciali, sono diverse le economie nei paesi del Mediterraneo – conclude Genovese – È sconcertante come oggi si possa assistere all’arrogante presa di posizione politica quando per 60 anni la politica ha fallito sulla realizzazione del punto franco. Oggi si è a una svolta per il futuro di questa città. La tutela e la salvaguardia del territorio innestata in un processo virtuoso di riqualificazione e di utilizzo produttivo delle aree degradate a partire proprio da quelle perimetrate dal punto franco e dalle opportunità offerte dalla realizzazione di opere funzionali alla costruzione del ponte sullo stretto devono rappresentare