Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, più di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali coinvolte, oltre 20 milioni di visitatori attesi. Ma anche 20 mila posti di lavoro, di cui 18.500 senza remunerazione. Di questi, 800 persone lavoreranno con contratti a termine, di apprendistato, da stagista, con un rimborso spese di 400, 500 euro mensili, con turni di lavoro giornalieri di 8 ore.
Come ha più volte ricordato e affermato in disparate sedi il sindacalista della FIOM Giorgio Cremaschi “questo è il risultato di un accordo stabilito nel luglio del 2013 tra tutte le imprese e le istituzioni coinvolte, con i sindacati CGIL, CISL e UIL”. Circa metà dei 20 mila lavoratori impiegati lo dovranno fare gratis.
Sono questi i numeri dell’evento internazionale più importante che si terrà nel nostro Paese, a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.
L’accordo ha causato diverse proteste tra cui quella del cantante Franki Hi-Nrg, che ha rinunciato al suo ruolo di ambasciatore per l’evento.
Dal sito dell’evento si legge: “Expo sarà il momento di dialogo sulle principali sfide dell’umanità”. Mentre il premier italiano Matteo Renzi ha affermato che Expo è “il simbolo delle ambizioni italiane e il suo nome non è più da associare allo scandalo”, riferendosi agli episodi di corruzione scoperti a maggio dell’anno scorso.
Nel 1948, dopo una guerra che sconvolse il mondo, entra in vigore la Costituzione della Repubblica italiana, vertice nella gerarchia delle fonti di diritto dello Stato che garantisce una repubblica fondata sul diritto al lavoro e condizioni migliori, grazie al conquistato principio dell’uguaglianza e della meritocrazia.
Articolo 36, comma 1 : Diritto al giusto salario
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.
« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione. »
(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria, Milano,