Si apre con la conferenza
del fisico Filippo Giorgi, già componente dell’IPCC
Intergovernmental Panel on Climate Change che nel 2007 ha vinto il Nobel per la
pace, la seconda giornata dell’Horcynus
Lab Festival mercoledì al Parco Horcynus
Orca di Capo Peloro. A Messina come a New York, il cambiamento climatico è il
focus di tutti gli interventi, in un ponte ideale che avvicina la città dello
Stretto agli argomenti centrali su cui si sta giocando il futuro dell’umanità
nel consesso delle Nazioni Unite.
Non a caso,
per l’importante contributo di conoscenza
e divulgazione sui fenomeni di trasformazione climatica in atto nell’era
dell’antropocene, a Giorgi sarà consegnato l’annuale Premio Horcynus
Orca. Il suo intervento dal titolo L’uomo e la farfalla, scenari
globali e cambiamento climatico, in programma alle ore 10.00 al Parco e
trasmesso in diretta Facebook sulla pagina ufficiale della Fondazione Horcynus
Orca, introduce i due workshop (in programma il 25 settembre alle 15.00 e il 26
alle 9.00 e alle 15.00) finalizzati a definire la programmazione triennale
della Scuola EuroMediterranea di Economia Responsabile di Bellezza e di Pace
e a completare la progettazione de I Parchi della Bellezza e della Scienza.
«La
presenza di Filippo Giorgi – spiega il segretario generale della Fondazione di
Comunità di Messina, Gaetano Giunta – e il suo sguardo scientifico sul
tema ambientale, centrale nella sessione di settembre dell’Horcynus Festival,
sottolinea come questo appuntamento sia diventato l’occasione per intrecciare
percorsi di ricerca su nuovi paradigmi economici giusti e sostenibili e nuove
tecnologie necessarie per la tutela e la salvaguardia del pianeta. Questi
percorsi durante l’Horcynus Lab Festival sono messi a supporto di una
programmazione strategica che sostenga processi locali di Metamorfosi
anche grazie al contributo – conclude – delle importanti reti euro-mediterranee
della filantropia istituzionale strategica, della finanza etica e dell’economia
sociale e solidale che partecipano ai nostri incontri».
A fianco delle attività seminariali, l’Horcynus Lab Festival propone un secondo percorso, curato da Martina Corgnati, responsabile delle iniziative di arte contemporanea della Fondazione Horcynus Orca: Incontri mediterranei. Il quinto punto cardinale, guarderà agli stessi processi di Metamorfosi, e alla loro necessità, con la sensibilità e con gli occhi di artisti internazionali, nella convinzione che le estetiche più di ogni altro sapere umano hanno la capacità di anticipare visioni, desideri e bisogni dei popoli, che le arti visive, con il loro approccio creativo e partecipativo, sanno intravedere problemi e immaginare soluzioni che ad altri operatori o ad altre forme mentis semplicemente sfuggono. «In questa occasione – spiega la curatrice Martina Corgnati – il tema è l’ambiente, più propriamente la crisi ambientale ed ecologica che investe tutti in forme diverse ma sempre minacciose ed inquietanti, se non già terribili. Il quinto punto cardinale, naturalmente, è una necessità invocata dalla natura stessa del problema; di fronte alla crisi ambientale un approccio “locale” o finanche regionale è inutile e impossibile; è indispensabile pensare globalmente e articolare uno sforzo coordinato su scala planetaria per sperare di arginare una situazione di grave difficoltà che si manifesta in ogni contesto in maniera differente e in tempi diversi, rapida e impetuosa, cioè sotto forma di emergenza». Il 25 settembre presentano il proprio lavoro Andrea Caretto e Raffaella Spagna, un duo che da moltissimi anni affronta il rapporto uomo-natura dal punto di vista dell’alimentazione e dell’analisi, insieme scientifica e poetica, di differenti ecosistemi. L’intervento che il duo torinese propone al pubblico de “Il quinto punto cardinale” prevede un’introduzione generale in merito al loro approccio ai temi trattati: che cosa è per loro l’Ecologia? Quali le relazioni tra Estetica e Ecologia? Perché la loro produzione artistica può essere considerata ecologica?
E, soprattutto, quale contributo può dare l’arte a tale materia?
In chiusura di giornata, alle 21, per continuare a segnare il rapporto con la Spagna, paese ospite dell’Horcynus Festival 2019, Pablo Fidalgo e Juan Lorente, al termine della loro residenza artistica presso la Fondazione Horcynus Orca, proporranno la produzione originale “Qualcosa nascerà da noi”, performance teatrale in scena fin qui soltanto in anteprima a Roma, proposta a Messina con uno speciale adattamento negli spazi del Parco Horcynus Orca.
Si tratta di un lavoro fortemente costruito intorno ai temi dell’ambiente e del paesaggio e sulle specificità di luci, colori, suoni e atmosfere di Capo Peloro.