Questo è la pagina apparsa sul Network Facebook. Un modo sicuramente originale per attrarre ulteriormente l’attenzione sul grave, quanto attuale, problema della gestione dell’immenso patrimonio artistico italiano, noi oltre a condividere le motivazioni dell’evento abbiamo deciso di divulgarlo attraverso le nostre pagine.
In attesa che l’evento si compia, in modo da riportarne le reazioni, pubblichiamo di seguito il testo della pagina FB in oggetto.
ISTRUZIONI PER L’USO:
ore 11:45 Ritrovo: non c’è un punto di aggregazione preciso, l’importante è stare nei pressi delle mura come se foste un turista qualunque.
ore 12:00 Al segnale di allarme (una sirena, un campanaccio, un fischietto) tutte le persone presenti corrono verso le mura del Colosseo – come se stesse crollando improvvisamente – e reggono, sostengono le mura.
A quel punto si tirerà fuori lo striscione “Beni culturali. Sosteniamoli” e un po’ di musica.
Questo il testo del volantino che verrà distribuito
Arrivano le piogge e il nostro paese frana. Una frana materiale e simbolica che investe cose e persone.
Cadono le case, i monumenti, scivolano a valle intere colline e con esse l’immagine di un paese incapace di concentrare gli sforzi su priorità evidenti ma puntualmente disattese: la messa in sicurezza del territorio, la tutela del patrimonio culturale e con essi della vita umana.
I crolli di Pompei si aggiungono ad una lunga serie di eventi analoghi che hanno colpito, solo un anno fa la stessa Capitale, con il crollo delle gallerie Traianee della Domus aurea, episodi che avrebbero dovuto allertare il Governo sulla necessità di prevedere un piano straordinario di valutazione dei rischi e una conseguente politica di investimenti finalizzati alla tutela e alla conservazione del nostro patrimonio culturale.
Pompei non è che la cronaca di una morte annunciata, diversamente non poteva essere.
Le politiche finanziarie di questi ultimi anni, , attraverso l’azzeramento dei fondi (-198,2 milioni per il 2009; -207,7 milioni per il 2010; – 366,4 milioni per il 2011) hanno smantellato progressivamente il sistema pubblico di tutela, disattendendo il nostro testo costituzionale che affida la tutela dei beni culturali direttamente allo Stato.
Per questo, caro Ministro Bondi, crolla il nostro Patrimonio.
Non perché risale ad oltre 2000 anni fa come da lei spiegatoci.
Se avessimo scelto strade diverse, rispetto a quelle mirate all’investimento su inutili opere faraoniche o all’armamento gli aerei militari in missione di “pace”all’estero, forse oggi non ci troveremmo di fronte all’incredibile necessità di dover scegliere se destinare i soldi alle popolazioni colpite dall’alluvione, oppure alla messa in sicurezza del patrimonio culturale, senza parlare della ferita ancora aperta del terremoto de L’Aquila.
Per queste ragioni abbiamo ritenuto urgente una iniziativa, seppur simbolica, come un flash mob.
Per dire che Sinistra Ecologia Libertà sostiene la cultura e la tutela del territorio e del paesaggio. Gli allagamenti in Veneto e i crolli del nostro Patrimonio sono le facce di una stessa medaglia.
BENI CULTURALI? SOSTENIAMOLI!