Inventarsi un lavoro, ormai, è diventata l’unica strada percorribile nel nostro mondo. Un mondo in cui i giovani, laureati e non, restano in casa con i genitori fino a 40 anni perché non possono permettersi l’affitto di un appartamento e, ancor meno, l’acquisto di esso. Il problema, diffuso in larga scala in tutta Italia, diventa sempre più grave per i ragazzi del Sud, spesso costretti a emigrare per potersi costruire una vita che sia dignitosa.
Ma, per fortuna, se c’è una cosa che più o meno accomuna tutti i giovani del Sud, è quella di riuscire a farsi strada nel mondo del lavoro inventandoselo. Le idee non mancano, anzi, sono tante e veramente innovative e un chiaro esempio ne sono Leandro Inferrera e Raul Camarda, che insieme, hanno creato Freelee.net.
Freelee è nato circa un anno fa – ci spiega Leandro – con l’idea di creare un social network del lavoro. Abbiamo pensato a questo proprio perché sappiamo che i giovani, oggi, sono per lo più disoccupati in cerca di lavoro. Ci siamo rifatti all’idea di eBay e l’abbiamo rapportata al mondo dei servizi: ogni utente iscritto può sia offrire una prestazione lavorativa che andare a cercarla secondo diverse modalità. L’utente che dà un servizio può mettere il suo annuncio e decidere un prezzo (trattabile con l’acquirente) a cui venderlo ma, allo stesso tempo, ha anche la possibilità, oltre che di vendere la propria prestazione, di barattarla con un’altra di altro tipo.
Barattare una prestazione, ritornare un po’ indietro nel tempo, in un momento in cui i soldi non bastano più per arrivare a fine mese, quale idea poteva essere migliore? Ma le buone idee spesso richiedono molto tempo e un investimento iniziale.
È passato moltissimo tempo – continua Raul – troppo tempo forse. L’idea, infatti, è venuta a Leandro, circa un anno fa, ma purtroppo, nonostante il tentativo di metterci subito in movimento, non siamo riusciti a realizzarla nei tempi sperati. Il sito ci è stato consegnato a Settembre, ma abbiamo dovuto chiuderlo dopo circa 20 giorni, perché c’erano ancora diversi problemi tecnici, per riaprirlo proprio dieci giorni fa.
Durante questo anno, però, sono usciti moltissimi altri siti, famosi e meno, che si avvicinano alla nostra idea.
Freelee resta, comunque, un’idea veramente innovativa, un’idea nella quale i due fondatori credono moltissimo e chissà che possa rivelarsi anche un valido lavoro per il futuro.
Riponiamo tantissime aspettative nel nostro sito – spiega Raul – però siamo convinti che ci scontreremo con una mentalità che ostracizza questi prodotti. Per questo puntiamo moltissimo sui nostri collaboratori, tra i quali Emanuele Passalacqua, uno dei più validi.
Pensiamo, infatti, di sostituire la pagina attuale di Freelee su Facebook, con diverse pagine cittadine, per esempio “Freelee.net – Messina”.
Facciamo questo – interviene Leandro – per incentivare l’incontro fisico tra gli utenti. Nonostante ciò potrebbe far sì ci si scambi il numero di telefono e quindi che venga bypassato la nostra piattaforma, noi pensiamo che un incontro tra le due parti possa sia dare maggiore fiducia all’acquirente, che consentire, a chi offre un servizio, di crearsi un vero e proprio parco clienti all’interno del nostro sito. Inoltre, a differenza di tutti gli altri siti che ci sono su internet simili al nostro, come eBbay, le commissioni da noi sono completamente gratuite.
Le commissioni gratuite permettono infatti a chiunque di poter liberamente usufruire del servizio offerto dalla piattaforma: questa scelta è anche dovuta al tipo di target a cui Leandro e Raul puntano principalmente.
Speriamo di poter abbracciare quella fascia di età che va dai 20 ai 40 anni – continua Raul – per comprendere facilmente il cosiddetto popolo di Facebook. In particolare puntiamo al Centro-Sud, sia perché è più facile da un punto di vista pratico crearsi degli agganci, sia perché qui si ha una mentalità più chiusa, rispetto al Nord, nei confronti di questo genere di cose, e vogliamo far sì che le cose cambino. Se riusciremo a farlo saremo felicissimi di estendere il nostro sito anche al Nord e, perché no, fuori dall’Italia.
Freelee, come facilmente immaginabile, richiede una spesa considerevole, una spesa che però non li ha mai fermati. Sarebbe come mettere un’etichetta a un sogno. Impossibile. Ed è per questo che, fino ad ora, non si sono mai fermati, inseguiti dal tempo hanno corso per un anno e finalmente raggiunto un primo importante step. Ma le idee non sono finite. Freelee.net è solo un primo passo per un mondo molto più approfondito che Raul e Leandro stanno costruendo.
La parte di Freelee.net fino ad ora esistente è dedicata al mercato e alla contrattazione – continua a spiegare Raul – ma volendo abbracciare il mondo del lavoro a 360° questo non basta. Tra una settimana, infatti, uscirà Freelee Gestione. Le due piattaforme chiaramente saranno collegate, ma riguardano diversi ambiti. In Freelee Gestione, il professionista, una volta creatosi il suo parco clienti interno al sito o usufruendo del suo esterno, si può iscrivere e bypassare le normali operazioni di prenotazione che occupano moltissimo tempo. Per esempio, se ho in gestione un campo di calcetto, posso iscrivermi e pubblicare tutti gli orari disponibili per giocare, l’utente interessato entra così su Freelee Gestione e può prenotare solo con un click il suddetto campo, senza perdere minuti preziosi e senza muoversi da casa.
Ma non è tutto, Freelee Gestione, dà anche la possibilità a ciascun esercizio commerciale di personalizzare la propria offerta creando un questionario che possa consentire all’utente di scegliere il prodotto in maniera specifica e anche divertente.
Per esempio – spiega Leandro –se voglio ordinare una pizza da asporto posso andare a scegliere ciascun ingrediente tramite il questionario. E, inoltre, ho anche la possibilità di lasciare un feedback, cioè di dare un giudizio sul servizio di cui ho fatto uso.
Un’ altra possibilità che offriamo su Freelee.net altri utenti è quella di crearsi un proprio profilo inserendo un curriculum, una foto e dei dati personali particolarmente rilevanti ai fini lavorativi, come per esempio, premi, master o attestati.
La speranza di questi ragazzi è quella di poter rilanciare l’economia del Sud Italia, in un modo pratico, veloce e facilmente accessibile a tutti, un’idea che possa spazzare via il freddo vento della crisi, come liberamente interpretano Raul e Leandro il nome stesso Freelee, e che possa dare una possibilità a tutti coloro che fino ad ora non l’hanno avuta.