La paura della criminalità si manifesta sotto forma di sensazione, di inquietudine, in cui si teme per la propria incolumità , o per la perdita dei propri beni. I timori maggiori sono quelli di essere derubati o rapinati, aggrediti, violentati o anche uccisi.
La domanda di sicurezza avanzata dai cittadini, deriva non tanto dalla reale frequenza degli atti criminosi, ma soprattutto dalla percezione di insicurezza causata dalla sovrastima dei fenomeni criminali.
Quello di cui siamo certi è che i livelli di criminalità di un territorio non sembrano spigare statisticamente il livello di paura vissuto dai cittadini nei confronti della criminalità.
Ma quali sono quei fattori che aumentano il sentimento di insicurezza nei cittadini? O meglio, le maggiori preoccupazioni, che vengono avvertite dalla maggior parte dei cittadini residenti nelle aree urbane. Gli studi di settore ci dicono che:
– Si è più preoccupati di subire un crimine per strada (aggressione o rapina)
– Si insicuri nella propria zona perché si vedono più segnali di disordine
– Si è più insicuri se nella propria città ci sono stranieri con i quali non si riesce a comunicare e i cui comportamenti possono dare fastidio o spaventare perché non in linea con il senso comune
– Stare in un’area urbana fa sentire meno sicuri perché è la che si concentrano i segnali di disordine e diminuisce il controllo sociale.
Tra queste quattro variabili, individuate come responsabili dell’ aumento del senso di insicurezza, il legame maggiormente significativo è quello esistente tra immigrazione e paura.
La percezione negativa dell’immigrazione dipende dalla differenza di abitudini e costumi e soprattutto dalle informazioni trasmesse dai media per rappresentare il fenomeno che spesso non riflettono la realtà, o riflettono una realtà parziale.
Proprio in relazione a questa sensazione lessi un lavoro di una studiosa, che si soffermava sulla percezione di pericolosità che alcune etnie provano nei confronti di altre con cui condividono la zona di residenza. Pare che la paura dell’altro, del diverso, sia un sentimento comune agli uomini, visto che in questo studio la Merry diede risalto al disagio provato dai cittadini cinesi, tipicamente silenziosi e riservati, nei confronti dei neri con cui condividevano le stesse zone residenziali, rinomati per essere chiassosi, motivo per cui, finirono essere ritenuti pericolosi.
Ma quali sono le paure per eccellenza che nel periodo natalizio vengono maggiormente fuori? Sicuramente al primo posto troviamo i furti in abitazione e le rapine.
Entrambi sono reati appropriativi e in comune hanno un alto numero oscuro, cioè sono molti i furti e le rapine non denunciate, per cui non si conoscere con esattezza il numero di eventi criminosi.
I furti in abitazione sono frequentissimi, si tratta di vere e proprie squadre di ladri, specializzati nell’aprire serrature, nell’arrampicarsi in posti impensabili, prendono di mira una certa zona, e la svaligiano senza pietà. Anche a Messina, si verificano molti furti nelle abitazioni, ma non si sono verificati ancora casi , frequentissimi al nord, in cui i ladri hanno fatto irruzione in casa con i proprietari dentro. Al nord sentiamo di persone che vengono sequestrate nella propria abitazione , di gente che viene malmenata e sempre più spesso uccisa in casa a seguito di rapine andate a male. Sono diventati abilissimi, addirittura non hanno più bisogno di forzare le serrature, aprono con facilità tutti i tipi di porte blindate, addirittura neanche l’altezza li ferma … si pensi che a Caltanissetta, i ladri nell’ultimo periodo prediligono svaligiare i piani alti, dove le difficoltà rispetto ai piani bassi, sono evidenti, sia in termini di quantità di refurtiva che è possibile portare via senza essere visti, sia in termini di possibilità di dileguarsi senza essere fermati , qualora si venisse scoperti.
La rapina si differisce dal furto perché è un reato predatorio che presuppone una componente di violenza che la identifica. La violenza non deve essere necessariamente interpretata come aggressione fisica, ma anche come semplice intimidazione o violenza verbale.
La stessa violenza distingue la rapina dal furto perché di norma quest’ultimo si basa sulla destrezza, l’astuzia o l’inganno e non incline ad affrontare direttamente la vittima. Solo in un caso la violenza è presente nel reato di furto, cioè nei casi di scippo, dove la componente violenta è circoscritta all’azione di “strappo” del bene, e raramente è diretta prima alla vittima o minacciare di farlo; inoltre nello scippo non si riscontra la cosiddetta “dichiarazione di intenti” che contraddistingue invece la rapina.
Questi due reati ingenerano un altro grado di insicurezza, che si ripercuote di conseguenza sulla qualità di vita del cittadino.
La metà delle rapine commesse nel 2010 è stata effettuata in pubblica via. Seguono le rapine in esercizi commerciali (17,4%), in abitazione (6,2%), in banca (4,1%), in farmacia (3,2%) e negli uffici postali (1,2%).
Anche la Coldiretti , sottolinea il legame tra crisi e aumento dei reati di tipo appropriativo.
In uno studio condotto dal Centro di Ricerca per il Retail viene evidenziato un aumento del 3,2% delle shopping con furto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ammonta, secondo la ricerca, a 689 milioni di euro il valore dei prodotti rubati dagli scaffali durante le festività natalizie. È proprio nel periodo di Natale che si registra nei supermercati il massimo dei furti dell’anno a causa dell’affollamento che rende più facile sfuggire ai controlli.
I prodotti che vengono sottratti sono gli alcolici, alimentari , abbigliamento femminile e accessori moda, ma anche giocattoli, profumi e confezioni regalo di prodotti di salute e bellezza, dispositivi elettronici come smartphone e tablet, prodotti da bagno per uomo, confezioni regalo di DVD e console, articoli elettrici come articoli per ferramenta/fai-da-te, orologi, gioielli, cioccolate e dolciumi.
Si ruba in casa, si fanno le rapine ai commercianti, ma anche a banche e poste, rubare è un reato frequente tanto quanto un raffreddore d’inverno, e come il raffreddore, si ripresenta più frequentemente in alcuni mesi dell’anno, in specie in ottobre, novembre e dicembre.
Bisogna cercare di arginare questo tipo di reati, non dimentichiamo che ….
….“ la sicurezza personale è un elemento fondativo del benessere degli individui. Essere vittima di un crimine può comportare una perdita economica, un danno fisico e/o un danno psicologico dovuto al trauma subito. L’impatto più importante della criminalità sul benessere delle persone è il senso di vulnerabilità che determina. La paura di essere vittima di atti criminali può influenzare molto le proprie libertà personali, la propria qualità della vita e lo sviluppo dei territori”
Nicoletta Rosi