GIGLIOPOLI: EVENTO NAZIONALE DI SLOWFOOD SICILIA E SLOWFOOD VALDEMONE IN UNA BARONIA MILAZZESE

C’è un luogo a Capo Milazzo, appartenuto al barone Lucifero, sottratto alla cementificazione e presieduto in maniera attiva da Libera e reso a Gigliopoli, un progetto educativo finalizzato al contrasto della dispersione scolastica e allo sviluppo delle potenzialità di minori e adolescenti, incentrato sullo sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile.

Ma Gigliopoli non è soltanto “la città dei bambini spensierati“, che dona loro un sorriso grazie al contatto con la natura ed offrendo loro l’educazione, l’arma più potente per cambiare il mondo. Gigliopoli è anche “la città” della Cantina Planeta e della vigna del Mamertino, tanto decantato da Cicerone, e di altri vitigni quasi estinti, ed in occasione di un evento nazionale “C’era una volta.. il Capo, la vigna, il gelato”, tenutosi il 21 luglio,  ha ospitato una cena volta a rimarcare le attività sociali della fondazione e l’importanza dei presidi slow food siciliani. Presidi  che conservano le specificità genuine dei nostri territori, come ad esempio la panificazione di grani antichi dell’Ambasciatore italiano del Gusto, il messinese Francesco Arena.

In apertura di serata, alla cantina Planeta, Dario Piluso, Brand Ambassador Planeta, ha accolto e guidato gli  ospiti presso la struttura smontabile a impatto zero della Baronia, impiantata accanto al loro più piccolo vigneto di 8 ettari, destinato al recupero della doc Mamertino a Capo Milazzo e di antichi vitigni autoctoni ormai quasi estinti. 
Ad orchestrare la cena ci ha pensato invece un  giovanissimo chef dell’Eolian Inn Davide Guidara, sintesi nella cucina di estro e di recupero dei sapori antichi, che ha  diretto noti cioccolatieri come Gianfrancesco Cutelli, milazzese di Contrada Manica ed oggi a capo della pluripremiata Gelateria de Coltelli di Pisa ed esponenti di spicco della Conpait Gelato. Nello specifico il presidente regionale di Conpait Gelato Giovanna Musumeci della storica Pasticceria- Gelateria Santo Musumeci di Randazzo, Osvaldo Palermo, della rinomata Fiordipanna di Arese, Fulvio Massimino de Il Bellavista di Acireale e Rosario D’Angelo, proprietario della milazzese Siké, che ha reinterpretato il gelato di massa prodotto con una speciale selezione Domori. Il filo conduttore in questo caso, il legante di sapori e di sperimentazione, è stato il gelato gastronomico con la valorizzazione massima dei sapori e profumi della nostra terra grazie ad accostamenti insoliti come  la granita di pomodoro o il gelato al maiorchino o al pistacchio con capperi, al fine di regalare ai 150 ospiti una serata emozionante e sfiziosa sotto il segno del “buono, pulito e giusto”.

Saro Gugliotta, presidente di Slow food Sicilia, indica l’approccio giusto per la serata  cioè cambiare il racconto del cibo andando oltre la superficie del piatto e raggiungendo idealmente chi lo ha prodotto, cioè il piccolo produttore con il suo carico di tradizione. Importante sottolineare che l’organizzazione ha deciso di destinare il ricavato dell’evento in parte a sostegno del progetto Gigliopoli che già anche grazie ai volontari dell’associazione il Giglio offre un semiconvitto a sette bambini del territorio e che punta ad offrire loro “un asilo” immerso nella natura e un progetto educativo incentrato su uno sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile. L’altra parte del ricavato andrà all’ultimo ciucculataru errante d’Europa, Don Luigi Baglieri di Modica, ottuagenario che ha fatto la storia del cioccolato italiano ma che non vedendosi riconosciuto professionalmente vive in una certa indigenza; a lui è stato dedicato il premiato film documentario di Ivano FachinPasta Amara“.

Giuseppe Finocchio