GIUDA PROTAGONISTA AL PALACULTURA DI MESSINA

Un omaggio a un genere, a una tradizione, ai grandi nomi che hanno fatto del musical la forza trainante delle produzioni teatrali italiane e non solo. Un’occasione per sfidare e mettere alla propria giovani talenti e per reinventare uno dei più grandi classici del musical internazionale. Questo, e molto altro, è “Opera rock Judas’ death”.

In scena il prossimo 25 gennaio al Palacultura di Messina, “Opera rock Judas’ death” si presenta come un musical che vuole rendere omaggio alla tradizione dell’opera rock di stampo inglese, ma anche a quei due maestri indiscussi quali Webber e Rice, i due autori senza i quali non avremmo mai potuto godere di capolavori quali The Likes of Us, Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat e Jesus Christ Superstar. Ed è proprio a quest’ultima opera, caposaldo del genere musical internazionale, che “Opera rock Judas’ Death” si ispira, producendo però qualcosa di indipendente e rispettoso al contempo. Come ci spiega il maestro Paride Acacia, che insieme ai maestri  Sarah Lanza e Christian Gravina ha ideato e curato lo spettacolo: “È una nostra personale interpretazione e riduzione dell’opera originale (Jesus Christ superstar – ndr). In verità, abbiamo sempre considerato Giuda il vero motore dello spettacolo”.

Un
grande confronto e una grande sfida per questo allestimento che vedrà in scenasolo ed esclusivamente gli allievi
attori della ‘Accademia di recitazione e musical On Stage’, per una sola
giornata di repliche, con l’amichevole partecipazione dell’accademia Arts. Una
prova che non sembra preoccupare il maestro Acacia, che conferma come si tratti
di “40 allievi ormai preparati nella
difficile alchimia della recitazione, del canto e della danza
”. Un lavoro
duro e intenso – ha poi dichiarato l’attore e regista che ha una ben nota
confidenza con l’opera dei maestri Webber e Rice, ma la determinazione e la
competenza non mancano di certo.

Scopo
fondamentale, il sollecitare i ragazzi e soprattutto gli allievi attori dediti
solo alla prosa, ad allargare le proprie esperienze ed il proprio bagaglio di
competenze inserendo lo studio del canto e della danza. “Vogliamo diffondere il piacere di riascoltare un classico – continua
Acacia – il riavvicinamento delle nuove generazione al rock e l amore per il
musical
”.

Nuove generazioni che vivono una sterilità culturale
spesso eredità di un passato poco attento e di un presente rassegnato, che
possono però contare su sprazzi di genialità che puntano anche alla diffusione
di ciò che, nonostante appartenga al passato, si presenta come novità.

A
proposito di questo, abbiamo infine chiesto al maestro Acacia una sua
riflessione sulla cultura vera, quella fatta di palchi, sipari e prove
estenuanti.  Secondo Acacia “poggia solo sulla buona volontà dei centri
culturali a Messina privati, di qualche lungimirante imprenditore e degli
allievi attori, per il resto il deserto
”.

Una
rassegnazione che però non cede spazio alla resa. Il rock non si ferma. Mai!

GS Trischitta