Presentato oggi a Messina presso la sede Comunale di Palazzo Zanca il progetto Area, che prevede la creazione di Home-Lab, case laboratorio, che consentano la ricerca di nuove metodologie innovative, nuove tecnologie e nuove riabilitazioni per favorire l’inserimento sociale dei bambini autistici. Alla presenza del sindaco, Renato Accorinti e dell’Assessore Nino Mantineo il progetto è frutto della collaborazione dell’istituto di Fisiologia Clinica (IFG-CNR) del Dipartimento di scienze Biomediche del CNR con l’Università di Messina e il Servizio Sanitario, finanziato intermente con i fondi della Comunità Europea è stato ammesso al finanziamento attraverso apposito provvedimento della Regione Siciliana. Per questo stamani a presentare il progetto vi erano anche il responsabile dell’Area ricerca del CNR di Pisa, Ottavio Zirilli; il delegato del presidente del CNR Italia Luigi Nicolais, Daniele Malfitana; il direttore generale Stella Maris di Pisa, Roberto Cutajar; ed ancora il dirigente del servizio Tutele delle fragilità della Regione Sicilian, Maurizio D’Arpa, in rappresentanza dell’Assessore regionale,Lucia Borsellino e la neuropsichiatra infantile del CNR Messina, Liliana Ruta;
Per la realizzazione del Progetto l’Amministrazione Comunale metterà a disposizione il corpo centrale d’Istituto Marino di Mortelle che dopo tanti anni ritornerà ad essere “abitato” da bambini e questo a discapito dei molteplici interessi che in questi anni lo avrebbero voluto utilizzare per altri scopi non altrettanto meritevoli. “L’Amministrazione – sottolineano il sindaco Accorinti e l’assessore Mantineo – si compiace per l’assegnazione dei locali dell’ex Istituto Marino all’Istituto di Fisiologia clinica del CNR, coerentemente alla destinazione d’uso che la famiglia Bosurgi, titolare della donazione, aveva a suo tempo inteso indicare per l’area. Nel solco della “filosofia” Accorintiana di favorire le attività scevre da interessi politici ed affaristici lontani dalle reali esigenze della collettività, il Sindaco si auspica che l’inizio di questo rapporto si possa tradurre in un consolidamento ed ampliamento di collaborazioni con il CNR in relazione ad eventuali e quanto mai necessari futuri sviluppi, al fine di realizzare un’area di eccellenza per la cura e l’inclusione dei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico.
Il progetto è finalizzato a predisporre un protocollo nazionale di tipo relazionale con i bambini autistici, ci dichiara la neuropsichiatra infantile del CNR Messina Liliana Ruta, che abbandonando il metodo della terapia diretta esclusivamente al bambino tenga conto anche e soprattutto dei rapporti relazionali tra genitore e bambino. Lo scopo è quello di costituire un’intesa tra genitori, figli e terapisti che verrà successivamente generalizzato a casa e negli ambienti naturali del bambino. Il passaggio a una terapia fatta a misura del singolo autistico il più possibile individualizzata.
Considerato, continua la Ruta, che oggi le nuove scoperte-tecnologie hanno stabilito che la mente del bambino autistico è come se fosse resettata verso l’interno piuttosto che verso l’esterno, un approccio al rapporto relazionale tra genitore e bimbo autistico può aiutare a ripetere quei modelli anche verso l’esterno ed aiutare l’inserimento. Nasce da questa esigenza il coinvolgimento dei genitori nel progetto e nello studio della relazione in un ambiente il più possibile familiare e casalingo come può essere quello delle Home-Lab, dove i genitori affiancati da ricercatori esperti in grado di suggerire strategie atte ad ampliare le iniziative sociali del bambino, potranno apprendere la metodologia e la tecnologia biomedica a migliorare la qualità della vita del bambino. Ma il progetto non è solo limitato a questo ma è previsto un percorso che continua anche a domicilio, presso la scuola e presso i servizi territoriali. Del resto ancora oggi l’autismo è considerata una malattia non guaribile, ciò non significa però che non si possa migliorare la qualità della vita del bambino autistico.
Pietro Giunta.