Hanno scritto al ministro della Difesa, l’ammiraglio Gianpaolo di Paola, e al presidente della Regione Rosario Crocetta per chiedere che i beni demaniali inutilizzati dalle Ferrovie dello Stato e dall’esercito vengano restituiti alla città.
Sui cartelli che hanno portato davanti all’ex ospedale militare di viale Europa denunciano che i messinesi sono “privi di verde, di spazi di aggregazione e socializzazione”.
Quello che ha fatto montare l’indignazione degli iscritti all’associazione Cittadinanza Attiva, spiegano i circa sessanta partecipanti alla manifestazione, è sapere che ci sono strutture demaniali lasciate all’abbandono.
E’ un ritornello purtroppo comune a Messina. «Noi chiediamo solo che venga rispettato l’articolo 32 dello Statuto siciliano – dice Giuseppe Pracanica, coordinatore provinciale di Cittadinanza Attiva – che prevede che le aree militari non usate vengano restituite al demanio regionale».
«Nel 1991 c’è stata una sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito la restituzione dell’ex ospedale militare – spiega Andrea Cucinotta, vicesegretario di Cittadinanza Attiva Sicilia – Parliamo di 15 padiglioni per una superficie di 11mila metri quadri con una cubatura di 33mila metri cubi abbandonata da otto anni».
Gli esempi di architettura abbandonata mentre la città lentamente muore con i suoi punti di aggregazione e i servizi offerti ai messinesi si sprecano: «La tratta ferroviaria che da Villafranca porta a Camaro e prosegue fino a Gazzi è chiusa da anni. Perché non utilizzare gli spazi come le ex stazioni per i cittadini?» si chiede Pracanica.
Loro immaginano di poterne fare dei centri per i giovani, oppure per anziani. L’importante è che questi beni tornino alla collettività. «Non ci vogliamo sostituire alla politica e non vogliamo essere noi a gestirli – continua Cucinotta – Vogliamo solo portare all’attenzione dell’opinione pubblica questa situazione».