L’inchiesta era partita nell’estate del 2016 a seguito di un esposto della minoranza in consiglio comunale che aveva evidenziato dei disallineamenti tra il bilancio di Gtt e quello del Comune di Torino. In una prima fase l’indagine della guardia di finanza aveva preso in esame i bilanci dal 2013 al 2015.
Sono in corso le notifiche degli avvisi di garanzia nell’inchiesta sui conti della Gtt, l’azienda del trasporto pubblico locale di Torino. Il magistrato contesta un falso di venti milioni di euro relativo al Bilancio 2015;
Questa l’accusa che la procura di Torino contesta a nove manager di Gtt e alla società in qualità di ente giuridico. In mattinata il pm Ciro Santoriello ha disposto la notifica dell’avviso di garanzia. Il magistrato contesta un falso di venti milioni di euro relativo al Bilancio 2015. Si tratta degli interessi rivalutati sui crediti che Gtt vantava con il Comune e l’Agenzia per la mobilità.
Oltre al presidente di Gtt Walter Ceresa, risulterebbero indagati il direttore legale Gabriele Bonfanti e il manager Claudio Conforti, i due membri del Cda Elisabetta Bove e Gianmarco Montanari, il presidente dei revisori dei conti Piero De Lorenzi e i sindaci Mariangela Brunero, Stefano Rigon e Gino Marzari. Il pm ha anche individuato come responsabile la società in base al decreto legislativo 231 del 2001.
La notizia, che al momento non viene confermata dagli uffici giudiziari, trapela in ambienti politici cittadini. Gli indagati sono nove e tra essi figura il presidente Walter Ceresa. Si procede per falso in bilancio.
L’inchiesta della Guardia di Finanza riguarda il bilancio del 2015 e si concentra su un credito di 20 milioni di interessi che Gtt vanta nei confronti del Comune ma che Palazzo Civico non riconosce. Un “disallineamento” che, per come è stato portato avanti, in questo caso configura un illecito contabile.
Fonte Ansa