La notizia non avrebbe niente d’eclatante, il furto di un tot chili di frutta in un terreno privato agricolo, se non fosse che si tratta di limoni e che gli autori, un uomo e una donna, si presume abbiano razziato un terreno gestito dall’istituto tecnico agrario “P. Cuppari”, sito a in provincia di Messina a Briga Marina.
Ad intervenire, sollecitati da una telefonata anonima, sono stati i Carabinieri di Giampilieri che hanno recuperato la refurtiva, i limoni, nel cofano delle macchina dei fermati.
Possiamo dire che oggi i limoni costano tanto che si rubano come se si trattasse di diamanti.
Infatti, nel pomeriggio di mercoledì 14 settembre 2016, i Carabinieri della Stazione di Giampilieri hanno tratto in arresto Letterio CALARESE, pregiudicato messinese, classe 1980 ed hanno deferito in stato di libertà A.C., incensurata messinese, classe 1991, entrambi colti in flagranza mentre stavano razziando un terreno adibito a coltivazione di agrumi in località Briga Marina.
Tutto ha inizio quando una telefonata anonima, giunta ai Carabinieri, ha segnalato la presenza di un veicolo sospetto parcheggiato davanti al cancello di un terreno gestito dall’istituto tecnico agrario “P. Cuppari”, ove vengono coltivate diverse qualità di agrumi e fruttiferi.
La pattuglia della Stazione di Giampilieri, immediatamente precipitatasi sul posto, ha subito individuato l’autovettura che era stata segnalata e, grazie ad un’azione tempestiva, ha sorpreso due soggetti che si trovavano all’interno del terreno recintato, intenti a raccogliere limoni.
Per i due giovani, quando si sono visti i carabinieri comparire davanti, non c’è stata alcuna possibilità di scappare. Entrambi sono stati quindi immobilizzati ed identificati dai militari che, grazie ai contestuali accertamenti svolti anche sull’autovettura, hanno rinvenuto circa 60 kg di limoni già stati trafugati e riposti nel bagagliaio.
Letterio CALARESE, pregiudicato per altri reati contro il patrimonio, è stato quindi tratto in arresto in flagranza di reato per furto aggravato, mentre A.C., incensurata, è stata deferita all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà.
Tutta la refurtiva è invece stata recuperata e restituita all’avente diritto, ovvero l’istituto tecnico agrario “P. Cuppari”.
Come disposto dall’Autorità Giudiziaria, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, prevista per la mattinata di giovedì 15 settembre 2016, il CALARESE è stato ristretto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.