Con un comunicato stampa del 10 Agosto 2013 il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, sulla questione Muos ha tentato vanamente di mettere le mani avanti o meglio indietro “”Ho impedito in tutti i modi l’istallazione del Muos a Niscemi, sia quand’ero parlamentare europeo sia da presidente della Regione”…Quando l’Istituto Superiore di Sanita’ ha dichiarato che il Muos non supera i limiti di emissione previsti dalla legge, il governo siciliano non ha avuto altra scelta che rispettare la legge, a meno di non commettere reati penali ed esporre regione a un risarcimento danni di 18 miliardi dollari”
Venuto a conoscenza delle critiche avanzate dal movimento No-Muos al suo comportamento istituzionale e a pochi giorni della pacifica marcia di protesta di Niscemi , da esperto e provato politicante, riportava: I “duri e puri” rivolgano altrove la loro attenzione, facciano il proprio dovere e si distacchino da manifestazioni violente perché non e’ trasformando Niscemi in un’arena di violenze e scontri che si risolve la situazione, ma affrontando un dialettico e democratico confronto col governo nazionale e concludeva con una frase tanto sibillina quanto inquietante: Inoltre sarebbe opportuno, specialmente quando si protesta, chiedersi sempre con chi si sta accanto.
La frase non è passata sotto silenzio ed è di oggi la notizia che Rosario Crocetta è stato denunciato dagli attivisti del No-muos per diffamazione, i quali hanno considerato lesiva l’accusa d’infiltrazione mafiosa avanzata nei confronti di quanti si oppongono alla costruzione dell’impianto satellitare Statunitense. «Le affermazioni del Presidente sono di una gravità assoluta lesive non solo del nostro onore ma anche di quello di migliaia e migliaia di cittadini, e specificamente del nostro onore e della nostra reputazione».
L’accusa avanzata da Crocetta è grave. Avesse ipotizzato che l’infiltrazione mafiosa era quella che ipoteticamente si sarebbe potuta verificare nella costruzione dell’impianto satellitare o derivante dall’uso delle migliaia di migliaia di tonnellate di cemento, l’avremmo sentita meno stonata è più consona ai fatti e alle storie di Mafia che la nostra terra ha sempre prodotto. Avesse messo l’accento sul metodo mafioso che ha consentito che ettari ed ettari di terra di una Regione a Statuto Speciale sia potuta diventare a tutti gli effetti suolo Americano, con tanto di Forze dell’Ordine a protezione, come se si trattasse della sede di un’Ambasciata l’avremmo potuto capire. Anche se avesse detto un solo accento sulle centinaia di alberi di sughero distrutti per far posto ad uno strumento di guerra tecnologica l’avremmo inteso e compreso, sia come singoli che come Siciliani a cui la storia ha sempre richiesto di difendersi dalle colonizzazioni altrui piuttosto che fare guerre di conquista o d’attacco.
Ma l’accusa rimane ed allora sono andato a vedere le foto di quell’evento a cui non ho partecipato per vedere questi Mafiosi, questi duri e puri di cui parla Crocetta ed ho visto una terra dal colore ocra ed il cielo azzurro, alberi nodosi e dalla forma strana, i pochi famosi sugheri di Niscemi rimasti, un’aperta e desolata campagna e in mezzo a questo nulla una fiumana di colori. Un popolo in cammino fatto di donne, bambini, giovani e anziani. Li ho visti sotto una tenda circolare a preparare l’attacco alla base Statunitense, con la pancia di fuori per il gran caldo e che prestavano poca attenzione alle spiegazioni di una improbabile generalessa che poteva avere l’età di mia nipote, ho visto le tende con bambini e cani che giocavano insieme. Anche gli scontri mi hanno colpito per l’impreparazione dei manifestanti, mancavano i caschi e i berretti di lana dei Black Blook o i copri stinchi degli skinhead. Almeno avessero avuto birra a fiumi o spinelli come nelle partite di calcio, li avremmo potuto chiamare quelli della curva sud.
Dalle foto, ben 320 più tutte quelle che girano in internet, non è che ho capito bene a quali mafiosi si riferisse Crocetta. E non possiamo dargli neanche l’attenuante di aver voluto palare della mafia dai colletti bianchi a meno che non intendesse riferirsi, ma sono sicuro che non è così, a tutti quei Sindaci con la fascia tricolore in bella vista che marciavano insieme ai manifestanti o ai vigili urbani di Niscemi, che come tutti i vigili urbani che conosco sono sempre presenti quando si tratta di una festa.
Aspettate: forse c’è una foto inquietante e significativa, nel quale si nota il personaggio principale che volutamente nasconde il viso in mezzo ad una moltitudine di persone, vuoi vedere che il Mafioso di Niscemi è il venditore di palloncini ?
Pietro Giunta