In occasione del trentunesimo anniversario della strage di Via Carini, nella quale persero la vita il Prefetto di Palermo, Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, la Fondazione Federico II ha inaugurato un corner espositivo di Libera Terra, all’interno del Bookshop del Palazzo Reale di Palermo.
Alla cerimonia, alla presenza delle autorità civili e militari, insieme al presidente dell’Assemblea regionale siciliana e della Fondazione Federico II, On. Giovanni Ardizzone e al direttore generale, On. Francesco Forgione, è intervenuto il Prof. Nando Dalla Chiesa, Presidente onorario di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.
“Oggi e’ un momento importante, un momento in cui la speranza e’ germogliata grazie anche ai ragazzi dell’Associazione Libera, la societa’ civile, grazie all’apertura del punto vendita nel bookshop. Ha finalmente conquistato questo palazzo. Lo dico con un pizzico di commozione e ne siamo orgogliosi. Questo e’ il Parlamento di tutti i siciliani”. Lo afferma il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Presenti all’inaugurazione anche la signora Maria Falcone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore regionale Lucia Borsellino, e Pina Maisano, vedova di Libero Grassi. Per Umberto Di Maggio coordinatore regionale di Libera Sicilia “la Fondazione Federico II ha dato una straordinaria opportunità, offrendoci di collocare il nostro punto vendita in un percorso dove transitano 200 mila visitatori l’anno”. I prodotti biologici di Libera, pasta, grano, friselle, miele, olio, saranno venduti direttamente dalla Fondazione Federico II che fatturerà il ricavato con un lieve rincaro rispetto al prezzo del produttore, un servizio in conto vendita, insomma. L’importante -ha aggiunto- e’ che l’immagine della Sicilia per il turista sarà diversa, nessun richiamo alla coppola e alla lupara. Il messaggio e’ la memoria di Placido Rizzotto, e altre vittime. Immaginare un inglese che viene qui e torna a casa non con la maglietta mafiosa, ma con qualcosa che da alla Sicilia l’idea di altro”.
Ricordiamo come ‘Libera Terra’ sia il marchio di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” che contraddistingue le produzioni delle cooperative che lavorano sulle terre confiscate alla criminalità organizzata.