Il cibo mafioso

Ormai è di moda il “mafia sounding”, ovvero la tendenza a fare in qualche modo riferimenti al gergo mafioso o alla iconografia mafiosa in tutto cio che, nel settore agroalimentare si richiaml ai made in ltaly.

Difficile dire cosa c’entra il sounding, che, tra i tanti significati ha anche quello di “basso fondale”: probabilmente quelli che cercano questi nomi preferiscono restare in basso, ovvero alla base della montagna di merda che è la mafia.

Prolificano le pizzerie “ll Padrino” e “Cosa Nostra”, i ristoranti di una catena spagnola griffati “La Mafia”, i locali “Ai Mafiosi”, “Bella mafia”, “mafia Pizza”, è stato stampato un libro di ricette “The mafia cookbook”, è stata creata persino una salsa per condire le patatine, chiamata “sauceMaffia” e una, a Bruxelles, per condire la pasta che si chiama “sauceMaffioso”.. Ci sono anche le caramelle per tutti i gusti, chiamate “Candymafia”, reclamizzate su un portale candymafia.com ed esiste un altro portale mamamafiosa.com dove, attraverso una musichetta accattivante si possono ascoltare i consigli di un immaginario personaggio, una “mamma mafiosa”.

Per non parlare del ristorante che la figlia di u zzu totò u curtu, buonanima, ha aperto a Parigi, dal nome “Corleone by Lucia Riina”, che ha fatto arrabbiare il sindaco di Corleone, al punto che la Lucia ha dichiarato che cancellerà ii suo nome non si capisce se quello di Lucia o quello di Corleone. ll neo presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, alla sua prima uscita dopo un mese di silenzio, ne ha detto una giusta:”La banalizzazione del male e tecnica finalizzata a farlo accettare come se fosse obbligatorio convivere con lo stesso. Sarebbe il caso di invertire la tendenza e fare capire a chi in buona fede commette questi errori che mai e poi mai un modello mafioso potrà diventare, anche semplicemente a livello commerciale, un modello da assumere”, Non e la prima volta che succede.

Quattro anni fa persino a Vienna uno di questi balordi aprì un ristorante a Vienna proponendo bistecche alla griglia Peppino lmpastato e salsicciotti Falcone e fu costretto a chiudere a causa delle proteste di Emma Bonino, allora ministro.

Adesso non protesta più nessuno, se è vero che lo stesso Morra che abbiamo citato, scrive che chi lo fa, Io farebbe in buona fede. Naturalmente, visto che gli affari in nome della mafia vanno bene, proponiamo di aprire , una bella pizzeria a Partinico, dove preparare una bella pizza alla “Don Nenè”, una alla “Frank Tredita”. soprannome di Frank Coppola, una pizza “don Tano”. in omaggio alla vicina Cinisi, e magari una “Fardazza” per i più coraggiosi.

E del resto a Montelepre da tempo esiste “ll castello di Giuliano”, che non possedette mai un castello, ma che fu responsabile di 434 delitti, dove si preparano ottime pizze: con tutti gli amici e amici degli amici che ancora ci sono in giro, c’è da fare affari d’oro.