Il Comune di Messina non ha i moduli della raccolta firme, l’ANPI presenta un esposto al Prefetto e al Comune.

Nella giornata di martedì 9 febbraio, vari tesserati messinesi dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) si sono recati all’ufficio elettorale del Comune di Messina per firmare la proposta di legge di iniziativa popolare, depositata dalla stessa Associazione, dal titolo «Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti».

Nonostante il comitato promotore abbia inviato a tutti i Comuni i moduli per la raccolta firme, l’ufficio elettorale di Messina non ne disponeva.

Proprio questa mancanza ha portato Fausto Clemente, rappresentante dell’ANPI Provinciale di Messina, a inviare una lettera al Prefetto, al Sindaco e al Segretario Generale del Comune.

Nella nota, l’ANPI si appella al diritto costituzionale disposto nell’articolo 71 della Costituzione che recita: “Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli”.

L’iniziativa di legge, depositata dall’ANPI e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 20 ottobre 2020, ha la finalità di contrastare la produzione e la vendita di articoli che inneggiano al nazismo e al fascismo. Il fenomeno è radicato in tutta Italia. Difatti, bottiglie di vini, mascherine, busti, calendari raffiguranti Mussolini e Hitler sono venduti come semplici gadget goliardici nella maggior parte d’Italia.

L’ANPI, da sempre, cerca di limitare e vietare tale fenomeno mediante diversi appelli alle Istituzioni locali. In città come Bologna, infatti, lo stesso Comune, mediante specifiche ordinanze, ha bloccato la vendita di questa tipologia di gadget che ledono profondamente sia alla storia delle vittime dei due regimi, sia a quella della Resistenza che della Repubblica Democratica.

Nel 2015, il Partito Democratico ha depositato una proposta di legge al Parlamento che non è mai stata discussa.