Una antica legenda della mitologia Greca racconta che il Gigante Caco, un notorio ladro e malandrino, di notte riuscì a rubare i buoi di Ercole e per non far capire dalle loro tracce la direzione del suo cammino, trascinò i buoi a ritroso in modo che le orme, invece di partire dalla grotta, facevano credere che vi si dirigessero.
Allo stesso modo a Siniscalco, una ridente cittadina della provincia di Nuoro, Il Sig. Todi affetto da sclerosi multipla e in carrozzina, già noto alle forze dell’ordine per la sua voglia di vivere nonostante l’età, pare abbia rubato l’area della vicina per farsi uno scivolo privato. No, che avete capito, non uno scivolo ad acqua. Un scivolo per poter uscire di casa.
Nel video che accompagna questo fatto infame e questa notizia indegna si vede chiaramente come il Sig. Todi, accompagnato dalla moglie, abbia tentato di coprire le tracce del suo misfatto, voler vivere . . . oltre la legge, cementando con uno scivolo l’area della vicina, disturbandone il possesso e impedendo alla stessa il passaggio.
Ercole scoperto l’inganno uccise Caco e si riprese i buoi. Allo stesso modo una vicina attaccata al denaro e alla roba di verghiana memoria, un novello azzeccagarbugli che si sente un moderno Calamandrei e un Giudice troppo appesantito per arrecarsi sui luoghi hanno ucciso il Sig. Todi. Condannandolo a ripristinare i luoghi e a togliere lo scivolo. Sono proprio le parole con le quali la moglie di questo ladro della vita inizia il suo appello: “In Italia non esiste la sentenza di morte ma è la stessa cosa, perché lui è una persona morta.”
Io ho sempre pensato che il diritto e la legge sono degli strumenti di cui l’umanità si è dotata per evitare di risolvere i conflitti con le armi ed essendo un pacifista l’idea di far del male a qualcuno per far valere un diritto mi inorridisce. Allo stesso modo mi inorridisco quando la legge e il diritto vengono distorti e snaturati per raggiungere dei risultati che sono ingiusti.
E’ proprio l’ingiustizia che nel caso del Sig. Todi colpisce. Come sono solito dire: anche i campi di concentramento erano legali al tempo di Hitler ma non è detto che fossero giusti. Fortunatamente nel caso del Sig. Todi non c’è bisogno di arrivare ai campi di concentramento per capire che una sentenza equa avrebbe dovuto prevedere un semplice indennizzo economico.
Infatti è testimoniato dal video che il diritto di passaggio della vicina non è impedito stante la presenza di un ampio e comodo marciapiede e che l’unico diritto compromesso può essere solo quello di possesso. Ed anche in questo caso bisogna mettere l’accento sulla circostanza che non si tratta di proprietà ma addirittura che si possa trattare di un’area di compossesso tra il Sig. Todi e la vicina. Pertanto un equo indennizzo economico avrebbe risolto tranquillamente la questione.
Invece le esose pretese di una vicina, la necessità di primeggiare di un avvocato e il frettoloso lavoro di un giudice che si avvale solo di consulenze tecniche invece di farsi qualche passeggiata sui luoghi delle cause hanno sconfitto un disabile.
Questa è una battaglia persa, una come tante altre che quotidianamente i disabili combattono, ma la guerra continua. Avanti disabili in marcia perché non vi potrete arrendere. . . mai.
Pietro Giunta.