Il “gioco” dei Sindacati

Sintomatico è quello che in questi due giorni è successo al Comune di Messina. Due grandi sigle sindacali, La CISL e la GCIL, che sono riuscite a separarsi, a divedersi e a manifestare in maniera e metodo differente pur avendo il medesimo obiettivo, quello di riuscire a trovare i fondi per pagare lo stipendio ai lavoratori delle cooperative sociali a  cui ancora una volta, e per l’ennesima, è stato prorogato il servizio.

La vicenda è nota ed è legata ad una  famosa delibera del Consiglio Comunale con la quale si è rigettata la richiesta dell’Assessore ai servizi sociali, Antonino Mantineo, di vedersi riconosciuta la somma di due milioni di euro proprio per fronteggiare l’emergenza servizi sociali. 

Inizia la CSIL che ieri ha occupato con un presidio permanete le “stanze” del Comune di Messina, accusando l’Amministrazione Comunale di Renato Accorinti di  “insensibilità”, di  non avere a cuore i servizi sociali e di non avere ancora trovato le coperture finanziarie a garantire lo stipendio dei lavoratori delle cooperative coinvolte, almeno sino a Dicembre e con tredicesima annessa.   

Niente male se alla protesta si fosse unita anche la CGIL, la quale peraltro aveva da tempo lamentato e attenzionato il problema. Come niente di male ci sarebbe stato se l’adesione avvenuta solo oggi della CGIL, alla medesime protesta e per il raggiungimento del medesimo obbiettivo, non avesse dimostrato una divisione che poco a che vedere con le lotte per i lavoratori. Una spaccatura tale che è stata manifestata plasticamente dalla bandiere delle sigle sindacali che non sono riuscite neanche per una volta nell’intera giornata a sventolare insieme.

Da una parte le bandiere rosse della CGIL che al suono dei fischietti e di non “rompete il c… giravano incessantemente per i corridoi sino a giungere innanzi all’Aula del Consiglio Comunale, la cui porta è stata danneggiata senza che si sia saputo a chi dover dare la responsabilità”, e dall’altra quelle della CISL fisse, al centro del corridoio antistante le stanze del potere, anche per l’attivismo dimostrato da alcuni “adepti” che di buon mattino hanno provveduto ad attaccarle con del nastro isolante.

Una separazione netta di bandiere e che rispecchia in definitiva un retrogusto politicizzato che si riassume secondo il seguente assunto. E’ colpa dell’Amministrazione Accorinti che avrebbe dovuto garantire la copertura finanziaria sino a dicembre–tesi della CISL–, è colpa del Consiglio Comunale che avrebbe dovuto riconoscere i fondi all’Assessore Mantineo—tesi della CGIL–.

In conclusiva quelli che ci rimettono sono sempre i più deboli, i malati, gli anziani, i disabili e tutte quelle persone che rientrano nel concetto di sociale. Sono queste fasce che tutti noi, quando paghiamo le tasse, tuteliamo attraverso i servizi sociali.

La cronaca di questi anni di crisi economica spesso hanno visto leggi al ribasso che hanno ridotto il servizio e la sua qualità, a questo aggiungiamo che il sistema delle cooperative “sociali” con il carico dei loro rispettivi lavoratori ha appesantito il sistema in modo tale che da anni a Messina  “proroga del  servizio” (per asili nido, cag, assistenza ai disabili, anziani ecc..) ha significato solo allungare il brodo di anno in anno, senza chiarezza sui costi e sulla qualità del servizio, senza certezze sulla copertura finanziaria necessaria e soprattutto con la consapevolezza che quest’andazzo a qualcuno è giovato e forse ancora giova.

Ed è solo alla luce di tutto questo che si puà tollelare  quello che ci ha  detto un’attivista della CISL che preferisce mantenere l’anonimato e che in questi due giorni di protesta ha seguito la vicenda da vicino avendo partecipato al presidio permanente presso palazzo Zanca:

“ Ti assicuro che oggi lo risolvono il problema, asserisce prima ancora che qualsiasi incontro risolutore con l’amministrazione sia si svolto, perché una massa di scalmanati si è messa a parlare “bastaso” e a fare queste cose” .

Dobbiamo subito precisare che preso dalla foga del momento e nell’ambito della lotta tra i sindacati, l’attivista della CISL ha evidentemente dimenticato che il suo modo di manifestare di ieri non era molto diverso da quello dei suoi colleghi lavoratori della CGIL di oggi.

“Io ieri sera ero qui al presidio ed ho visto che ieri sera la CGIL era in riunione con Mantineo e Signorino…e stamani di buon mattino ho chiesto a Mantineo se ci lasciavano senza stipendio sino a dicembre e lui mi ha assicurato che questo non sarebbe mai accaduto. Questo significa  che il problema l’avevano già  risolto  e la copertura finanziaria (per arrivare sino a Dicembre) l’avevano già trovata ieri sera,  stamattina è stata solo una “scena” per non rimenare indietro rispetto a noi della CISL che eravamo già qui”.      

E’ chiaro che non possiamo avvallare questa ricostruzione dei fatti e dei contenuti perché stamane i lavoratori della CGIL non hanno fatto nessuna “scena” e la loro esasperazione ed escandescenza è apparsa del tutto vera e genuina. Ciò non toglie che aver avuto notizia che il Vicesindaco Signorino, il dominus dei soldi, abbia mandato un sms a Clara Crocè, la segretaria della FP CGIL, presente allo “scontro” tra Mantineo e i Consiglieri Comunali  intenti a “tirarsi” la responsabilità addosso, qualche dubbio lo genera.

Se poi consideriamo la stranezza di un sms che confermava la copertura finanziaria sino a dicembre inviato dal Vicesindaco solo alla CGIL e non al collega Assessore Mantineo, intento a difendere l’operato dell’amministrazione Accorinti davanti al Consiglio Comunale e ai lavoratori, i dubbi invece di eliminarli li aumenta.

Ma oggi a Palazzo Zanca, anche senza lavoratori al seguito, vi era anche l’ORSA e non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione per chiedere, davanti a quella palese divisione tra le sigle sindacali,  quale fosse il ruolo dei sindacati.

Come le organizzazioni sindacali rivestano il loro ruolo, ci dice Francesca Fusco, dipende dalla struttura. Noi siamo un sindacato autonomo e di base, loro hanno una struttura diversa. La nostra pratica sindacale, che non si discosta dalla pratica politica, ha un A.B.C. rappresentato dai lavoratori. Ogni nostra azione prevede le assemblee dei lavoratori prima di qualsiasi incontro con le varie amministrazioni, questo significa che il nostro mandato arriva dai nostri iscritti e da esso non ci discostiamo, salvo che non siano gli stessi lavoratori a darci una sorta di “strategia operativa”…perché possono essere anche i lavoratori ad indicare la strategia…noi (rappresentanti sindacali) siamo solo umili strumenti”

“Oggi la realtà sindacale è “politicizzata” , continua, e il fatto che vi siano “marchette”, accordi o non accordi, chi (conosce le cose) prima o chi dopo non toglie nulla al fatto che tutte le organizzazioni sindacali hanno modo di avere le informazioni e queste dinamiche del tipo: aumentiamo il conflitto in modo da poter dire grazie a me (sindacato) abbiamo risolto, appartiene ad alcuni sindacati e senza nessuna distinzione”.

Sulla questione dei servizi sociali e sul taglio (la decisione del Consiglio Comunale di non riconoscere i due milioni a Mantineo) che oggi anche secondo me si risolverà, si dovrebbe riuscire ad abbandonare il metodo delle cooperative sociali e far transitare i lavoratori in una realtà che ridia all’amministrazione comunale la gestione dei servizi. D’altra parte, rispetto alla domanda postami se ha ragione la CISL che attribuisce la responsabilità all’Amministrazione o la CGIL che guarda al Consiglio Comunale, possiamo dire che “in medio stat virtus” come direbbe qualcuno… diciamo che non si sono tutelati gli interessi di tutti, di tutte le parti in causa e questo ha determinato una frattura tra Giunta Accorinti e Consiglio Comunale… ( e il diniego al finanziamento dei due milioni richiesto da Mantineo al Consiglio Comunale).

Pietro Giunta