Corpi, idee, passioni, sentimenti, animi, satira, storia, politica, cronaca, opera, società, amore, differenze, cultura, razze e razzismi, tutto questo e molto altro ancora è racchiuso nel magico mondo del teatro. Mondo a cui tutti dovrebbero poter accedere, un mondo che permette di sognare e di vivere, un mondo che dà speranze a chiunque desideri il massimo, un mondo che con la fantasia può creare orizzonti nuovi e sempre più belli.
Ma non tutti hanno le stesse possibilità, che siano economiche, fisiche o sociali, e per questo occorre una grande forza di volontà, una grande passione, un grande animo in grado di lottare. Ed è grazie a queste caratteristiche che David Anzalone adesso ricopre un grande ruolo all’interno della scena teatrale in Italia. Zanza, questo il suo nome d’arte, è un giovane comico trentasettenne che ha calcato le scene dei teatri del nostro paese entrando nel cuore della gente con il suo spettacolo “Targato H”. Grandi temi sociali vengono trattati sulla scena, temi che, come afferma David, ultimamente sono passati in secondo piano per lasciar posto alla satira politica, diventata protagonista incontrastata del teatro. Ma, come precedentemente detto, l’arte teatrale può abbracciare tantissimi mondi, e mettere in scena le più svariate sfaccettature di essi, limitarla alla sola satira politica sarebbe riduttivo. Zanza ha sempre avuto una grande passione per il teatro, ma insieme a questa ciò che gli ha permesso di avere un posto nei cuori della gente è stata la sua incredibile carica emotiva, senza la quale non sarebbe mai riuscito a costruire il magnifico mondo artistico di cui adesso il grande motore. David, infatti, è una persona disabile, ma questo non gli ha mai impedito di vivere la sua vita al massimo. “La normalità non esiste, esiste solo una moltitudine di diversità” afferma, ed è grazie a questo sua visione della vita che David riesce a intraprendere il suo percorso nel teatro, percorso che vive sì, dal punto di vista artistico, ma anche percorso che utilizza come strumento di ribellione, un mezzo per dare voce a chiunque venga considerato “anormale” dalla società. Ma cosa sarà l’anormalità? Nei dizionari sotto la voce anormale troviamo questa definizione: tutto ciò che è al di fuori della norma. Anormale è quindi qualcosa o qualcuno che si comporta in maniera differente, che agisce, pensa e si muove in modi non convenzionali. Dovremmo così essere portati a pensare che ogni società sia anormale rispetto ad un’altra, che l’evoluzione e il progresso facciano degenerare il mondo in una condizione di anormalità rispetto a ciò che era precedentemente. In realtà tutto ciò che viene considerato anormale è soltanto qualcosa di unico nel suo genere, qualcosa di diverso, di nuovo, differente, strano o insolito rispetto a ciò che conosciamo. Queste sono le caratteristiche essenziali di chi viene considerato “anormale” dai disabili ai gay, dagli extracomunitari a coloro che professano un’altra religione, ma proprio perché “diversa” questa società di esclusi ha tantissimo da esprimere, e tantissimo da insegnare a chi li considera invisibili.
Targato H mette in scena la coesistenza di questi due mondi, quello della gente cosiddetta normale, e quello di chi normale non può essere considerato, mettendo in luce i luoghi comuni, le precarie certezze, le idee razziste che rinchiudono l’uomo nella prigione delle sue convinzioni. Incentrato principalmente sulla disabilità lo spettacolo parla anche di molto altro senza pregiudizio o ipocrisia, e ha il grande obiettivo di analizzare “l’auto-discriminazione”. I disabili, secondo Zanza, dovrebbero smettere di sentirsi vittime della società in cui viviamo, cercando di accettare la diversità di cui sono protagonisti e valorizzarla, utilizzarla al meglio per vivere una vita serena. Questa è la marcia in più che David ha, marcia che gli ha permesso non solo di diventare un attore di successo, ma anche di aprire una scuola di teatro: Corpo Ribelle.
Corpo Ribelle si trova in una vecchia casa del popolo, ora Circolo Arci, nella frazione di Roncitelli, appartenente al comune di Senigallia (An), ed è aperta a tutte le persone, dai 15 anni in su, che hanno la passione per il teatro. David sarà direttore artistico e insegnante di recitazione all’interno della scuola; il suo punto di partenza sarà il corpo, strumento di cui tutti siamo a disposizione ma che quasi nessuno, specialmente chi è affetto da handicap, è in grado di valorizzare. È facile essere strumento di consumismo, essere schiavo della moda, essere una macchina della società, quello che non è facile è amare il proprio corpo e essere in grado di utilizzarne al meglio ogni muscolo. Secondo Zanza quest’ultimo elemento dovrebbe stare alla base della recitazione, un attore, infatti, dovrebbe essere in grado di esprimere qualsiasi tipo di sentimento ed emozione tramite il suo corpo.
Altro punto focale del laboratorio teatrale di David è la comicità, secondo l’attore, infatti, non esiste comicità senza tragedia e ognuno dovrebbe essere in grado di esprimere la propria rabbia, la propria delusione, le proprie esigenze, utilizzare i propri drammi di vita vissuta per realizzare una piccola opera d’arte.
Un’oasi di diversità, insomma, è nata da poco nella nostra Italia, un’oasi in cui tutti siamo diversi allo stesso modo e unici allo stesso modo, un’oasi in cui ognuno è libero di esprimersi ed esprimere le proprie idee, non possiamo far altro che sperare che questo laboratorio diventi sempre più grande e che ne nascano di nuovi in tutto il paese.