di Mariapina Astuto
È giunto alla sua terza edizione il Premio SEN, dedicato dall’Associazione omonima alla memoria di Stefania Erminia Noce, femminista, studente di Lettere, autrice di articoli sui diritti delle donne, vittima di femminicidio nel dicembre 2011, all’età di 23 anni.
Stefania ora rivive nell’impegno, nelle esperienze positive e
nelle buone pratiche che l’Associazione Sen dal 2012 ha saputo promuovere, tessendo
reti e collaborazioni non solo nel paese
di Licodia Eubea ma su tutto il territorio regionale, contro
la violenza di genere, le mafie, le discriminazioni, le guerre e il razzismo, collaborando anche con il presidio NO MUOS, in particolare con il
comitato MAMME NO MUOS.
Il premio Sen, che ha anche avuto il Patrocinio del Comune
di Licodia Eubea, è la punta di diamante
di questo lavoro appassionato e attento:
è conferito a personalità che si distinguono nella
difesa dei diritti delle donne e nel contrasto alla violenza di genere
divenuta una piaga sociale che va combattuta con tenacia e determinazione. Tre
anni del premio Sen, dunque, tre donne
di valore.
La prima edizione del premio ha visto protagonista
Barbara Spinelli, avvocata dell’ordine dei giuristi democratici, attivista per
i diritti umani, principale promotrice in Italia dell’utilizzo del concetto di
femminicidio ; la prima a parlare di “Responsabilità di Stato per
l’inadeguatezza delle pratiche di prevenzione”; inviata a New York come esperta
europea sul femminicidio, relatrice
speciale ONU contro la violenza sulle donne; curatrice e coordinatrice nel 2010 della redazione CEDAWIN ITALIA
sulle dipendenze femminili dalle droghe; tra le promotrici della Convenzione No-More
contro il Femminicidio.
La seconda edizione ha visto protagonista Luisa Rizzitelli per le sue battaglie di riconoscimento dei diritti delle donne in ambito sportivo.
Campionessa di pallavolo, presidente e fondatrice dell’Associazione Nazionale ASSISTITALY, che tutela dei diritti collettivi delle atlete di tutte le discipline agonistiche; ambasciatrice sui temi riguardanti la parità di diritti nello sport, la parità di accesso alla pratica sportiva e la cultura sportiva, insignita di numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Bellisario, che ogni anno viene conferito a tutte quelle donne che si sono distinte e che tuttora si distinguono nelle professioni, nella scienza, nell’economia e nel sociale a livello nazionale e internazionale; coordinatrice di Telefono Rosa e tra le promotrici del movimento SE NON ORA QUANDO? Da quest’anno coordinatrice del One Billion Rising,un movimento globale fondato da Eve Ensler per porre fine allo stupro e alla violenza sessuale contro le donne.
Quest’anno il premio è stato assegnato alla professoressa Pina Arena, il cui lavoro culturale e civico ha al centro la promozione della cultura della parità e la scuola: progettista e promotrice di numerosi progetti socio-culturali per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e dei diritti delle donne, non solo a scuola, ma sul territorio regionale e nazionale, non solo per studenti, ma anche per adulti e adulte in condizioni di debolezza socio-economica e culturale.
Ne ricordiamo alcuni: la “Biblioteca delle Donne”, ”I Giardini delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola”, ”Scuola aperta alle pari opportunità” , ”Laboratori di prevenzione della violenza sulle donne per la promozione di relazioni pari”, “Stop al femminicidio”. E’ tra le fondatrici dell’Associazione Toponomastica Femminile, per la quale ha coordinato fino al 2016 la sezione didattica, curando iniziative per la memoria femminile e sui temi dell’invisibilità delle donne nella storia.
Con Toponomastica femminile e Fnism-Catania, che coordina dal 2015, ha promosso seminari e convegni di formazione –docenti sui temi dello sviluppo sostenibile e della parità di genere, come presupposto fondamentale per lo sviluppo della democrazia pari. Cura un gruppo di lavoro per la riscrittura dei libri di testo in ottica di genere, promuove innovazione didattica, sempre attenta ai temi della parità: la sua attività di scrittura cinematografica “al servizio della democrazia pari e dei valori della Costituzione” , ha prodotto corti e documentari vincitori di competizioni e concorsi nazionali e internazionali ed è stata premiata a Vienna dal Ministero dell’Istruzione con il premio MLA. L’ultimo progetto realizzato ha visto la nascita di uno sportello di ascolto – “Pari Amore”- per prevenire la violenza di genere sin dall’età adolescenziale: un interessante esperimento sociale e culturale che coinvolge studenti ed insegnanti in azioni condivise contro la violenza sulle donne.
Ora Sen, dopo le emozioni della premiazione, torna al suo impegno sul territorio e a tessere relazioni ed incontri di cultura e democrazia, in memoria di Stefania Noce.
L’appuntamento con il premio Sen è per il prossimo anno.