Il Presidente della Provincia Regionale di Messina, Nanni Ricevuto, è indignato e offeso. A sua insaputa gli hanno aumentato l’indennità di funzione del 15%. Come l’On. Scaiola, a cui ignoti benefattori hanno pagato un immobile vicino al Colosseo, anche il Presidente della Provincia Ricevuto cade dal pero: “Apprendo solo adesso di un’autonoma determina dirigenziale del 13 aprile 2012” che aumenta l’indennità di funzione del 15% e passa da €. 6.972,17 a €. 8.697,13 al mese, oltre rivalutazione della somme a far data dal 2003.
“Pur tenendo conto dell’obbligatorietà del provvedimento dirigenziale di adeguamento alle leggi vigenti”, continua Ricevuto, “per quel che mi riguarda, dichiaro di rinunciare all’aumento dell’indennità”.
La vicenda è paradossale e pone dubbi e interrogativi a cui il Presidente Ricevuto non può sottrarsi. Primo fra tutti, il lungo tempo intercorso tra il provvedimento e la regalia che, bontà Sua, fa alle casse della Provincia rinunciando alla indennità. Come si può facilmente leggere anche on-line, il Provvedimento esitato dalla Ragioneria Provinciale porta la data del mese di Aprile e prevede che l’adeguamento abbia un effetto retroattivo a far data da Gennaio 2012. Oggi siamo a Maggio, è quindi il Presidente ha già preso la “busta paga” di Aprile.
Ora è chiaro che io non ho lo stesso conto corrente del Presidente, ma non accorgersi che nel mese di Aprile la Provincia le ha dato 6.000,00 euro in più rispetto al dovuto fa di Lei un politico che oltre essere incapace di contare gli arretrati e i propri soldi non dà alcun affidamento di saper amministrare i nostri.
Caro Presidente, si confidi. Ci dica che non si aspettava la reazione e malumori che a partire dai corridoi della Provincia, del Comune, delle testate on-line e dei non pochi Giornalisti, incominciavano a serpeggiare. Ci confessi che da buon politico di razza, con esperienza trentennale, rilasciava la sua dichiarazione di rinuncia ammantandola con la solita scusa della grave crisi. “non posso non considerare il momento di grave difficoltà economica che tanti e tanti cittadini stanno attraversando”. Eppure io credo in Lei e sono convinto che nella rinuncia all’indennità di funzione siano compresi anche gli arretrati. Perché Lei provvederà a restituire anche gli arretrati (circa 6.000,00) alle casse della Provincia, non è vero ?
Ormai che siamo entrati in confidenza mi permetto di porre alla Sua attenzione ulteriori rilievi che Le sono sicuramente sconosciuti. Alcune voci maligne paventano l’ipotesi che la sua Amministrazione politica abbia commissionato il provvedimento incriminato temendo che, alla luce dei dati del nuovo Censimento Nazionale, Messina possa perdere il requisito di Area Metropolitana. E’ noto infatti che l’area metropolitana ha valore esclusivamente statistico ed è collegato al numero degli abitanti residenti nella Provincia. Ed è altrettanto noto che l’incremento del 15% dell’indennità funzione e dei gettoni di presenza riconosciuti a Lei, al suo Vice Presidente e alla Sua Giunta Provinciale, sono previsti soltanto nell’ambito dell’Aree metropolitane, cioè con oltre 500.001 abitanti residenti. E’ vero che nel Censimento del 2001 in Provincia vi erano oltre 650.000 abitanti ma aspettare i dati del nuovo censimento sarebbe stato quantomeno opportuno. Pensi a tutte quelle persone che proprio per i motivi di grave crisi a cui le si appigliava sono stati costretti ad emigrare.
E continuando, caro Presidente Ricevuto, i suoi Assessori che hanno deciso ? E il Vicepresidente ? Rinunciano anch’essi all’aumento dell’indennità di funzione o preferiscono approfittare di una vecchia L.R. del 2001 e dell’occasione di ricevere non solo il 15% in più ma anche una rivalutazione delle somme da rapportarsi al 2003.
Non le appare politicamente corretto invitare la sua Giunta ad adeguarsi al suo nuovo indirizzo e rinunciare all’indennizzo ? Non sarebbe opportuno che in caso di rifiuto, anche di uno solo dei suoi Assessori, Lei provvedesse a trarne le conseguenze politiche e a dimissionare l’Assessore recalcitrante. Caro Presidente, Lei questo lo deve proprio fare, perché in caso contrario i suoi elettori potrebbe pensare male della sua lacrimevole affermazione: “non posso non considerare il momento di grave difficoltà economica che tanti e tanti cittadini stanno attraversando”.
Pietro Giunta