Il Risveglio del Cassaro Alto

Palermo non è morta, sepolta da cumuli di indifferenza. Non si è lentamente assopita, sopraffatta dall’incuria di chi crede che nulla possa cambiare. Palermo vive ancora, adesso più che mai. Vive, respira, si anima di nuove possibilità: basti pensare a come in un solo giorno il centro storico del capoluogo si sia riempito di librai ed editori indipendenti, pronti a promuovere il mondo della carta stampata. In occasione della Giornata Mondiale del Libro, Corso Vittorio Emanuele si è tramutato in una libreria a cielo aperto: decine di stand stracolmi di volumetti e opere prime hanno attirato i curiosi avventori, mentre folti gruppi di liceali si sono dilettati nella lettura di romanzi di genere.

 

Passeggiando per il Cassaro Alto ci siamo imbattuti ne La Via dei Librai, iniziativa resa possibile grazie all’impulso coordinato di diverse associazioni, la partecipazione delle scuole e dei collettivi di editori e scrittori locali, e con il sostegno dell’amministrazione comunale. Il percorso storico per antonomasia delle librerie del centro cittadino ha così ospitato dal mattino fino alla mezzanotte una serie di iniziative: dai laboratori per ragazzi alle presentazioni di racconti e saggi inediti, dai reading nei ristoranti e nei bar adibiti a caffè letterari alle proposte delle maggiori case editrici, dai tavoli dei fumettisti alle bancarelle delle antiche librerie, custodi di tesori sepolti e testimonianze sul patrimonio storico-artistico dell’isola. I retrobottega e gli scaffali hanno potuto esporre alla luce cristallina di un sabato pedonale liberato dallo smog alcuni volumi che contenevano, resistendo alle avvisaglie rappresentate dall’arrivo minaccioso della pioggia. Le biblioteche hanno accolto i loro visitatori, proponendo in alcuni casi delle visite guidate. In questo modo è stato possibile accedere all’archivio storico del museo diocesano, dove si conservano tra gli altri importanti codici manoscritti e cinquecentine, in quello dell’Ars, della biblioteca di Casa Professa, della biblioteca centrale. Gli autori nel pomeriggio hanno riempito di racconti e di storie i palazzi. Le case editrici indipendenti hanno introdotto e presentato la loro attività. Agli abitanti della città che sono venuti ad incontrarli. All’occhio dei turisti che si muovevano tra le foto ai monumenti e uno sguardo alle proposte letterarie. 

 

Nello staff di questo progetto alla sua prima edizione, che ha coinvolto almeno 65 enti pubblici e privati, organizzazioni no-profit, scuole e associazioni, si annoverano l’Ars Nova, L’Albergheria e Capo Insieme, l’ente non governativo Word International Sicilian Heritage (WISH), Confcommercio Palermo, e l’associazione Cassaro Alto. L’obiettivo è la riqualificazione e il miglioramento del territorio attraverso la cultura e l’invito alla lettura.

 

Fra i redattori ansiosi di mostrare ai passanti i propri lavori c’è anche Luca Lo Coco. Da due anni e mezzo si occupa insieme alla Glifo Edizioni di arte e teatro contemporaneo: fra le sue pubblicazioni figurano i lavori di Emma Dante e Attilio Bolzoni. La Glifo fa parte di una rete di editori palermitani, gli Editori allo scoperto, che comprende complessivamente 15 case editrici presenti alla manifestazione di sabato. Nei loro libri Palermo e la Sicilia sono indiscussi protagonisti: basti pensare al Caravaggio Rubato di Attilio Bolzoni, che racconta del ratto di un’opera del pittore avvenuta nel cuore del capoluogo.

“L’editoria indipendente ha un grande pregio – ci spiega Luca – ci consente di scegliere. Sembra paradossale: chi ha più potere ha più vincoli. Poter agire unicamente secondo coscienza non ha prezzo. E poi, qui si lavora per passione.”

 La stessa passione che ha Letizia Lipari, autrice del libro I santi di Collerognone presentato in un caffè. “Amo definire il mio libro un giallo comico – asserisce l’autrice. – La trama è un po’ sopra le righe, fa sorridere: in un paese immaginario dell’Italia meridionale una vecchietta viene uccisa poco dopo la messa domenicale. Tutti i personaggi saranno coinvolti, ciascuno con la propria versione dei fatti.”

Non è la prima volta che il blog letterario “Apertura a Strappo”, gestito da un collettivo di autori partecipa ad iniziative del genere: il gruppo itinerante si trova ovunque ci siano banchetti all’aperto e prendono parte a reading in tutta la Sicilia.  

Dell’Associazione Cassaro Alto invece fa parte la Libreria Vaccaro, specializzata in testi scolastici (con un archivio di 48.000 titoli), ma non solo. Il titolare ci ha accolto nella sua bottega: “Vi voglio far vedere dei libri che hanno 100 anni”, ci ha promesso sorridendo.

Non teme affatto il declino della carta stampata, al contrario si mostra fiducioso: “I libri, quelli veri, hanno un fascino insostituibile. Il loro odore, il fatto di poterli toccare, di poterli persino ricoprire di post-it sono tutte cose che al computer e nei tablet non si possono trovare”.

Fra montagne di volumi accatastati sugli scaffali, in una piccola bottega di pochi metri quadri la lettura si trasforma in un inaspettato tuffo nel passato. Niente a che vedere con i colossi librari. “Le nostre competenze sono diverse dalle loro, sappiamo dare delle risposte che non dipendono da quello che cerchiamo al computer, ma da quello che sappiamo. Qui abbiamo migliaia di testi, eppure possiamo dirvi se il libro che cercate c’è o non c’è senza bisogno di mettere mano al PC”.

Editori, autori e persino gestori di piccole librerie: tutti credono che Palermo possa vivere una seconda volta, che positività e spirito d’iniziativa debbano avere la meglio su rassegnazione e pressappochismo.

“La città si sta risvegliando – afferma con sicurezza una giovane libraia – Basta guardarsi intorno: la gente è qui, l’iniziativa sembra funzionare. Finora si era parlato soltanto di tradizione culinaria, mentre oggi si affronta una tematica di diverso impatto culturale. Siamo solo all’inizio, eppure voglio credere in questo segnale positivo”.

Anche il Sindaco Leoluca Orlando, presente alla manifestazione e che abbiamo avuto la possibilità di incontrare, crede nella sua Palermo e nelle opportunità di crescita per la popolazione. “Questa è una splendida occasione per rivitalizzare il Cassaro Alto che, da quando è stato pedonalizzato, è diventato il salotto della città. Un salotto librario, letterario e culturale. Palermo è uscita dal dissesto finanziario del comune – aggiunge poi – e sta promuovendo iniziative sociali, per fare si che i giovani possano andare via da Palermo per scelta e non per necessità”.

Lo stesso Presidente della Regione Rosario Crocetta, intento a promuovere un libro che racconta del Cardinale Salvatore Pappalardo, si è avvicinato a noi per parlarci dei nuovi conflitti fra mafia e clericali. “C’è uno sviluppo positivo all’interno della chiesa siciliana, presente ancora oggi. Quello che non dobbiamo fare tuttavia è considerare le conquiste come assodate e definitive. La rivoluzione non è qualcosa che si raggiunge e basta, ma è un divenire e un impegno costante. L’antimafia non si predica ma si pratica, a partire dal proprio impegno personale che consiste nel fare il proprio dovere. Mi viene in mente un verso di Shelley, la corruzione invisibile bussa alla porta, i mostri del passato sono sempre in agguato”.

Fiducia, dunque. Fiducia e buonsenso. Di certo affermare che Palermo si è lasciata alle spalle secoli di arretratezza e povertà culturale è quantomeno un azzardo. Eppure, da qualche parte si deve pur cominciare. E oggi si comincia dal Cassaro.