Il salotto piu’ comodo del femminismo piu’ scomodo

E’ un’impresa femminista che non rivendica la parità, ma, al contrario, dice che la differenza delle donne c’è e la tiene in gran conto.

“La coltiviamo con la pratica di relazione e con l’attenzione alla poesia, alla letteratura, alla filosofia”.

La Libreria delle donne esiste dal 1975, adesso si è spostata in via Pietro Calvi 29, a Milano. Allo stesso indirizzo, in locali adiacenti, ha trovato sede anche il Circolo della Rosa.

La Libreria delle donne è una realtà politica composita e in movimento. È autrice di pubblicazioni in proprio e di una rivista trimestrale (Via Dogana), organizza riunioni, discussioni politiche, proiezione di film, possiede un fondo di testi esauriti e introvabili, ed è centro di incontro di moltissime donne e anche uomini. Questa Libreria nasce da un nuovo modo d’intendere la politica: qui diviene luogo di discussione e relazioni, niente a che vedere con istituzioni, partiti o gruppi omogenei. Le cose più importanti si inventano, si decidono e si cambiano mediante i rapporti diretti, non con il voto.

Il punto di forza della donna? La DIFFERENZA. Per questo da anni in lotta contro la tendenza schiacciante della politica europea e americana di ingabbiare il femminismo in un problema di parità fra donne e uomini. Il femminismo della differenza, libertà di genere in relazione all’essere donna e non in relazione al non essere uomo o come l’uomo.

Il Circolo della rosa, come si legge anche dal loro sito è: “ il salotto più comodo del femminismo più scomodo”, un grande spazio collegato alla Libreria delle donne. Nato a Milano nel 1990, il Circolo conta oggi oltre 60 socie e soci. Esso promuove la libera circolazione del sapere femminile e la pratica di relazione, qui si può anche bere un aperitivo e comprare un libro. Ospita fino a 100 persone per incontri su politica, letteratura, arte, musica, cicli di cinema a cura dell’Associazione Lucrezia Marinelli, e per discutere su quello che accade, la partecipazione è libera.

Via Dogana è la rivista edita dalla Libreria e nasce nel giugno del 1991, con il suo primo numero.
L’ultimo numero pubblicato, Via dogana 109,  giugno 2014,  Ci sono scoperte che non finiscono mai,  pone l’accento sugli errori nel porci e sul potenziale della nostra comunicazione.

Tutto  l’inserto Pausa Lavoro è dedicato a Vantaggi reciproci di Maria Castiglioni, Lia Cigarini, Giordana Masotto, Silvia Motta, Lorenza Zanuso.

Donne protagoniste sulla scena pubblica e donne del femminismo autonomo qual è l’interesse a conoscersi e a parlarsi?

Si riflette a partire da un incontro che si è tenuto in Libreria il 29 marzo dal titolo  “Politica mon amour”, al quale hanno partecipato due senatrici e dove si è palesato che: “Le elette pensano di doversi occupare di questioni di genere perché in quanto elette donne  pensano di doverle rappresentare, una sorta di pegno da pagare per la debolezza delle donne”. Le femministe autonome affermano con forza che la rappresentanza politica delle donne o peggio ancora di genere non ha senso.

Continuano le autrici: “Che rappresentazione danno di sé e del loro lavoro e inoltre che rappresentazione delle donne costruiscono e comunicano ai loro potenziali lettori, uomini e donne? Di fondo c’è un problema di rappresentazione di sé e delle proprie simili, di donne che non esistono. Donne impotenti, sottomesse a poteri più grandi di loro, asservite, vittime, donne da aiutare,  controllare, da rieducare, controllare, da mettere a lavoro.

Luisa Muraro, perché la differenza sessuale è tra le scoperte che non finiscono mai?

Perché, di fatto, c’è chi la scopre solo adesso nel suo senso più vero come l’arcivescovo di Milano Angelo Scola. E poi perché segna l’esperienza umana, si fa sentire,  si sottrae alle definizioni e alle rappresentazioni e va sottratta alle pretese di manipolazione tecnica o legislativa. C’è un potenziale di cambiamento che la politica usa come propaganda più o meno ingannevole o non usa affatto preferendo il ricorso alla forza, mentre l’opposizione frontale troppo spesso l’ignora o lo calpesta. Politica del simbolico è scoprire questo potenziale,  attivarlo, esercitarlo.

Ci sono scoperte che non finiscono mai

Luisa Muraro

Povera orchidea selvaggia

Barbara Verzini

Annarosa Buttarelli e le sue sovrane

Riccardo Fanciullacci

Un divano messo di traverso (alle ideologie)

Laura Minguzzi

Cara Maria, sei piena di pregiudizi…Cara Rachel, hai ragione

Sara Mori

Relazioni non facili

Sandra Bonfiglioli

Ill.ma presidente

collettiva_femminista Sassari

LETTERE E INTERVENTI

Montse Guntín Gurguí, Cristiana Fischer, Maria Cristina Mecenero, Sandra Divina Laupper

PAUSA LAVORO:

Vantaggi reciproci

di Maria castiglioni, Lia Cigarini, Giordana Masotto, Silvia Motta, Lorenza Zanuso

Sulla prostituzione

di Lia Cigarini

Smartworking

di Anna Maria Ponzellini

Così prendiamo il centro della scena

di Sandra Becattini

Instancabile Pia. Intervista a Pia Mazziotti delle biblioteche di Roma capitale

Sandra De Perini

Avviso alle naviganti

Alessandra Pigliaru

 

LEGGERÒ

di Francesca Graziani

PICCOLO GRANDE SCHERMO

di Silvana Ferrari

IMPARARE POLITICA DALLA MISTICA: Ivana Ceresa della Sororità di Mantova

Josefa Tolrà

Assumpta Bassas Vila

Giugno 2014