La deposizione del pentito carmelo d’amico, rilasciata in occasione del processo d’appello denominato Gotha 3 che vede come imputato principale l’avv Rosario Pio Cattafi, lascia le aule di tribunale e diventa l’occasione di una polemica, di un botta e risposta tra Sonia Alfano e l’ex vice presidente del Senato Domenico Nania.
Indicato dal collaboratore d’amico il dominus di una super loggia massonica occulta e segreta attiva tra la Sicilia e la Calabria, capace di orientare affari ed equilibri politici, l’ex Senatore del PDL non ha gradito le dichiarazioni rilasciate da Sonia Alfano al collega Giuseppe Pipitone e pubblicate nell’Oraquotidiano-on line, giornale che purtroppo recentemente ha dovuto smettere l’aggiornamento on-line e chiudere la sua avventura editoriale.
Nell’intervista l’ex Parlamentare europea, figlia di Beppe Alfano ucciso dalla Mafia nel 1993 per le sue inchieste scomode, lascia intendere che il padre già nel 1985 avesse capito tutto sul modo di fare politica dell’ex Senatore Nania e precisamente “Che non gli interessava da dove venissero i voti. Una certa gestione del consenso, che non facesse nulla per il suo territorio, che si era rifiutato di presentare interrogazioni parlamentari sulle truffe all’Unione Europea tanto che mio padre fu costretto a rivolgersi e Tano Grasso”.
In particolare tra i rapporti del padre con Nania, entrambi appartenenti e attivisti di quella Destra che tra le sue fila aveva quale vicesegretario del Fuan proprio Rosario Pio Cattafi e che tra un’occupazione universitaria e una spedizione punitiva scendeva nelle piazze per fare a botte con la Sinistra negli anni 70 e 80 a Messina e provincia, Sonia Alfano precisa: “I loro rapporti erano molto critici. Nel 1985 il MSI decise di candidare giuseppe gullotti (l’uomo che consegnò a brusca il telecomando della strage di Capaci e che è stato condannato per l’omicidio di Beppe Alfano) al Consiglio Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto, mio padre si oppose fermamente. Il risultato fu che Gullotti non venne più candidato, ma mio padre venne cacciato dal partito per volere diretto di Nania …si conoscevano tutti all’epoca, continua Sonia Alfano. Anche mio padre li conosceva tutti ma quando capì la deriva di Ordine Nuovo e di questi soggetti, se ne andò in Trentino. Loro invece rimasero qui. E fecero carriera”.
E’ invece affidata ad una nota pubblicata sulla pagina FB la risposta piccata e articolata dell’ex Senatore Nania. Una risposta che nel replicare punto su punto all’ex parlamentare europea evita accuratamente di entrare nel merito delle pesanti accuse rivoltegli dal pentito carmelo d’amico, se non nella misura di disconoscere qualsiasi affiliazione a logge massoniche e varie. Anche in questo caso nessun cenno alla “Corda Fratres”. Quell’associazione di Barcellona Pozzo di Gotto che non vuole essere definita massonica e che ha visto tra i suoi affiliati criminali, mafiosi e magistrati uniti dai vincoli di solidarietà tra gli uomini e di fratellanza.
Un ampio preambolo e un invito a provare quanto detto sono al centro di una risposta che diviene nel suo fluire e nel suo esplicarsi quasi un “Amarcord” degli anni di militanza nella destra più radicale e violenta di quegli anni passati a Messina e nelle sedi delle sezioni provinciali del Movimento Sociale Italiano.
Usando un noi nobiliare e un plurale maiestatico, Nania invita Sonia Alfano “ad avvalorare e corroborare il suo teorema, circostanziando: Quando, dove e a chi Nania avrebbe dichiarato “che non gli interessava da dove arrivassero i voti”; Quando, dove, come e da chi suo Padre apprese della candidatura ullotti; Quando, dove, come e a chi suo Padre espresse la ferma opposizione alla candidatura Gullotti; Da quale fatto concreto o documento deduce che suo padre sarebbe stato cacciato dal Partito “per volere diretto di Nania”. L’Invito a provare si chiude con la richiesta ad indicare gli elementi procedurali dell’espulsione di Beppe Alfano dal partito (l’istruttoria, il parere la notifica del provvedimento e il depennamento dalle liste della sezione) lasciando intendere che una formale espulsione dal partito non vi è mai stata.
Tralasciando di riportare le considerazioni dell’ex Senatore, che potranno essere lette nell’allegato che segue, un aspetto di rilievo che emerge è quello relativo alla canditura di giuseppe gullotti nelle liste del MSI. Che Messina e provincia in quegli anni furono una sorta d’incubatrice criminale per gli estremisti di destra e per i giovani della ‘ndrangheta è ormai un fatto assodato e due nomi per tutti, rosario cattafi allora vicesegretario del Fuan l’organizzazione universitaria di destra e pietro rampulla, attestano che anche gli ambienti mafiosi fecero parte di quell’infame grumo di politica, servizi segreti, criminalità, affari e massoneria che ancora oggi a distanza di decenni producono i loro appestanti putridumi.
In questo senso la testimonianza di Nania diventa importante e pur di riuscire a smentire Sonia Alfano ammette che allora vi era una certa elasticità a formare le liste elettorali “il Partito, in quegli anni, volente o nolente, non poteva fare altro che comporre le liste con “gente fatta in casa”, cresciuta nelle sue organizzazioni giovanili e iscritta al Partito”.
E continuando conferma non solo che giuseppe gullotti nel 1985 era un candidato del MSI ma anche che prese nove preferenze, smentendo di fatto Sonia Alfano che aveva dichiarato che Gullotti non era stato più candidato al Consiglio Comunale di Barcellona Piozzo di Gotto per opposizione del padre Beppe Alfano.
“Perché sia chiaro anche a Lei, prosegue Nania, il Rag. Scopelliti, nel 1985, avvicinava il Sig. Leopoldo Moleti (noto commerciante locale) proponendogli di candidarsi nella lista del MSI e ricevendo un’adesione di massima.
All’atto della firma, poco prima del decorso dei giorni stabiliti per la presentazione della lista, il Sig. Moleti gli comunicava di non poter confermare l’adesione perché aveva appreso che la candidatura era incompatibile col ruolo sindacale che rivestiva dentro l’associazione commercianti. Per ovviare all’inconveniente determinatosi inaspettatamente, suggeriva di candidare, al suo posto, “un ragazzo poco più che ventenne”, che conosceva bene – avendo lavorato per anni nel suo esercizio commerciale di Piazza S. Sebastiano – e che era disposto a scendere in lista, giuseppe gullotti. Firmata la candidatura e completata così la lista, questa era presentata secondo le norme che disciplinavano la materia. Il padre del “ragazzo poco più che ventenne”, appresa la notizia, cercava il Segretario di Sezione e lo pregava di depennarlo dalla lista perché, lavorando come autista di piazza, non voleva rogne con l’Amministrazione comunale. Il Rag. Scopelliti gli faceva presente che il delegato di lista del MSI l’aveva già depositata presso l’Ufficio competente. Il MSI candidò regolarmente giuseppe gullotti, senza che nessuno si sia mai opposto, e men che meno suo Padre, raccogliendo 9 preferenze”.
Ci è sembrato doveroso sentire per diritto di replica l’ex parlamentare europea Sonia Alfano. “Il Sen. Nania è in campagna elettorale, non consento a nessuno di fare campagna elettorale su di me o sulla mia storia. Quindi lui risponderà di quello che ha detto, vero o falso, risponderà nelle sedi più opportune. Lui sta facendo campagna elettorale. Che la faccia, io non ne faccio ma risponderà sicuramente delle sue dichiarazioni nelle sedi competenti”.
Pietro Giunta