Qualche tempo fa abbiamo conosciuto Francesca, una senzatetto di mezza età che di notte trova riparo in un dormitorio, mentre di giorno cerca ospitalità in luoghi pubblici per poter leggere i propri libri. Come lei, tanti altri invisibili per le strade delle nostre città. Presenze modeste, sagome che notiamo con la coda dell’occhio, ma non rimangono impresse nella nostra mente. C’è l’uomo con la pelle cotta dal sole e la valigia, vicino il cancello dell’università. L’anziano dormiente sul sedile al centro commerciale. Oppure l’uomo che vediamo sempre gironzolare, mentre facciamo la fila alla posta. Sagome, niente di più. Eppure ci sono poveri – parola temuta, non politically correct – ancora più invisibili. Invisibili anche a se stessi, perché dissimulano per pudore la propria condizione.
La povertà relativa, misurata in numeri con un reddito inferiore ai 1000 euro per un nucleo familiare di due persone, interessa in Sicilia il 32.5% delle famiglie. Una su tre, secondo i dati Istat del 2013. Un trend in continua e preoccupante crescita, se si pensa che nel 2009 il dato era del 24.2%. Neanche a dirlo, la Sicilia anche in questo caso registra il dato peggiore. In Italia, si definiscono povere il 12,6% delle famiglie. Il 26% nel Mezzogiorno, cioè una su quattro. Un popolo silenzioso, fatto di uomini, donne e bambini. Per alcuni è “normalità” e tirano avanti come si può. Altri non ce la fanno proprio. Aumenta, quindi, la presenza di italiani alle mense dei poveri. Alcuni, per pudore, mandano i figli a prendere i pasti per portarli a casa. Non vogliono farsi vedere dagli amici. Eppure ci sono realtà in cui si instaura un rapporto umano tale da cancellare ogni senso di pudore, da creare comunità ed un senso di appartenenza che è più importante dell’aiuto materiale ricevuto.
È questo il caso dell’associazione Terra di Gesù Onlus, nata sei anni e mezzo fa durante un pellegrinaggio in Terra Santa, che ha portato avanti importanti progetti in Congo, ma da qualche anno ha affiancato anche un’ attività in sede locale. Ecco che, dopo la costruzione di un ospedale con 18 posti letto ed un progetto di microadozione a distanza per favorire la scolarizzazione dei bambini del villaggio, nel maggio 2013 apre lo studio medico Help Center, ospitato all’interno del centro di accoglienza diurna per senza fissa dimora gestito da Caritas e S. Maria della Strada, presso la stazione centrale di Messina. In un anno e mezzo, l’Help Center ha effettuato 5000 prestazioni sanitarie gratuite, quantificabili in oltre 260mila euro di valore per il sistema sanitario nazionale, grazie alla collaborazione di 30 medici specialisti e 15 volontari.
«Terra di Gesù nasce per aiutare gli ultimi – racconta il dott. Francesco Certo, presidente della Onlus -, ovunque essi si trovino. Per questo, accanto ai progetti in Africa, non potevamo ignorare le difficoltà di chi è vicino a noi. Già prima della creazione dell’Help Center abbiamo organizzato due feste di Natale a Giampilieri e siamo intervenuti a favore di famiglie bisognose. All’interno dello studio medico di Piazza Stazione, invece, abbiamo creato un fondo farmaceutico, effettuiamo visite specialistiche gratuite o ci accolliamo il costo di eventuali ticket».
Uno staff completo, con cardiologi, dentisti e, da qualche mese, anche alcuni avvocati di carità, che assistono gli utenti con patrocinio gratuito. Laddove non sia possibile intervenire in loco, poi, la collaborazione di importanti studi medici e diagnostici cittadini convenzionati che, alla presenza di prescrizione “firmata” Help Center, forniscono la prestazione a titolo gratuito. «Il 50% dei nostri pazienti sono italiani in condizioni di povertà – racconta ancora Francesco Certo – e troppo spesso ci troviamo di fronte bambini, ai quali forniamo medicinali. Perché sono sempre di più le famiglie che non possono acquistare farmaci non rimborsabili. Grazie alla nostra attività, che è anche di screening e prevenzione, sono state salvate vite umane, intervenendo in tempo su tumori o trattando patologie cardiovascolari».
Lo studio medico Help Center è stato premiato dall’Ordine dei Medici, riconoscimento importante per chi si occupa di rendere realmente universale la tutela sanitaria. Un modello anche per altri Help Center diffusi in tutta Italia, che prendono spunto dall’organizzazione messinese. Oltre al potenziamento della struttura con specifici macchinari medici, il sogno di Terra di Gesù onlus rimane l’apertura di una struttura di accoglienza h24, in cui sia possibile per tutti portare a termine periodi di convalescenza garantendo riposo ed assistenza ai senza fissa dimora. Con questi obiettivi, è stata organizzata una festa di beneficienza – guai a chiamarla semplicemente serata – portando in scena al Teatro Vittorio Emanuele di Messina il musical “Madre Teresa”. La serata ha registrato il tutto esaurito, un segnale importante di solidarietà verso il prossimo.
«Siamo orgogliosi di questa importante risposta della città – confessa il dott. Certo – . Il motto di Terra di Gesù è “il nostro cuore batte nel cuore degli altri“, quindi siamo felici che tante persone si uniscano a noi. Dopo due anni, queste persone non sono soltanto pazienti. Sono amici. Siamo riusciti anche a portare a termine alcuni recuperi totali, ridando loro dignità con un lavoro ed una casa. Intanto sabato 27 dicembre nel salone di S. Domenico si terrà il pranzo di Natale. Non un semplice pasto servito in mensa, ma una festa con canti e giochi. Trascorreremo insieme le festività natalizie, come una famiglia».
Nella speranza che i riflettori del teatro, all’alzarsi del sipario, si accendano anche sulle realtà difficili che ci circondano. E non si spengano alla chiusura della porta di ingresso, ma rimangano accese. Perché ricordarsi degli invisibili che ci circondano è un dovere.
Alba Marino