Vorremo sapere se D’Alia ha parlato come Ministro o se quello che ha detto lo pensa come Persona. Perché se ha parlato come individuo lo vorrei incontrare di persona, faccia a faccia.
Sentito in merito alle dichiarazioni di fuoco rilasciate dal Ministro D’Alia, che lo invitava a scusarsi con la cittadinanza per “una provocazione demenziale e inopportuna” che ha offeso le Forze Armate, Accorinti ha continuato: vorremmo proprio capire tutti costoro che parlano e invocano le Istituzioni e poi si rappresentano con parole poco felici…(e attaccano la figura del Sindaco con certe parole).
Come ormai noto, in occasione della Festa delle Forze Armate del 4 Novembre, Accorinti, agli occhi del Ministro, si era reso colpevole di aver offeso la memoria di quanti, anche nostri concittadini, sono morti per la pace in Italia e nelle missioni internazionali. E tutto questo per aver dispiegato, insieme alla fascia tricolore rigorosamente indossata sulla perenne maglietta free Tibet, la bandiera multi colore della pace, sulla quale capeggiava il dettato Costituzionale dell’art 11 ed aver ricordato, nel suo intervento a favore della pace, le parole del Presidente Sandro Pertini: “Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte e si colmino i granai, fonte di vita”.
Quello che colpisce è la seconda parte del comunicato del Ministro, il quale nell’esprimere solidarietà alle forze armate comunica che le stesse sono: giustamente indignate per questo comportamento. Ancora non ci è dato sapere se ad indignarsi sono tutte le Forze Armate o sole quelle due figure istituzionali, due comandanti, che hanno abbandonato la manifestazione per protesta. Ed è proprio per indagare su questo risvolto che abbiamo sentito l’Assessore Daniele Ialacqua, delegato dal Sindaco per partecipare ad altre due manifestazioni in occasione della ricorrenza della festa delle Forze Armate che si sono tenute a Faro Superiore e a Contesse.
“Se io fossi un militare mi offenderei per tutti gli attestati di solidarietà che mi stanno arrivando perché sottintendono un retro pensiero e cioè che l’Esercito è per la guerra, sono guerrafondai. Quando sentono pace scattano subito contro e quindi questi attestati di solidarietà su questo tema sono sbagliati. Altro sono eventuali diversi aspetti di cui potremo parlare un’altra volta, sulla guerra e la pace, invece, il militare si dovrebbe sentire offeso non da quello cha ha detto Renato ma da questi attestati di “solidarietà” che sono a favore della guerra.”
“Con riferimento alle dichiarazioni del Ministro D’Alia, io le vedo come un’invasione di campo. Una cosa pensante e mai vista. Un Ministro, se pur messinese, che entra in maniera così dura nei confronti del primo cittadino. Cioè nei confronti di colui che è stato eletto dalla maggioranza dei cittadini, io lo ritengo proprio fuori da…”
In merito ai due rappresentanti delle Forze Armate che hanno lasciato la manifestazione ?
“Secondo me hanno interpretato male quello che diceva Renato. Infatti, sarebbe stato peggio se Renato non ci fosse andato, se avesse detto: io non accetto di commemorare i morti frutto della guerra. Sarebbe stato uno sfregio alla memoria. Invece, è andato, sia pure con la sua coerenza e quello che ha detto non ha offeso nessuno.”
Per finire abbiamo sentito alcuni esponenti di “Cambiamo Messina dal Basso” e precisamente due consiglieri del V° quartiere Francesco Mucciardi e Alessia Alessi
“E’ assolutamente strumentale l’abbandono da parte di un’alta istituzione della manifestazione perché il Sindaco si è limitato ad esporre la Costituzione ed in pensiero di Sandro Pertini. Non ha richiesto ad esempio l’abolizione dell’Esercito…è stata un’offesa ai morti ?…l’offesa ai morti è la guerra non un appello per la pace. “(F.M.)
“Secondo me è gravissimo che un Ministro della Repubblica, per giunta tenuto a giurare sulla Costituzione, possa dire che siano demenziali quelle esternazioni rilasciate da Renato e pretendere addirittura le scuse da parte del Sindaco che si è strettamente attenuto al dettato costituzionale.”(A.A)
Se Renato avesse fatto un appello alla pace all’ONU avrebbe ricevuto un applauso, perché a Messina questo non è avvenuto ?
“A mio giudizio la critica non è sulla Costituzione perché sarebbe impensabile che un Ministro che giura sulla costituzione possa appellarsi a questa. La critica deriva dal fatto che Renato ha toccato un tasto molto delicato: quello delle spese militari. Questo riguarda i Governi di tutti questi ultimi anni, che hanno detto che non ci sono solidi per i lavoratori, per i pensionati, per lo scuole, per le fasce deboli. Non ci sono soldi. Però per le spese militari trovano non milioncini ma miliardi e miliardi di euro per le armi e non stiamo parlando di armi di difesa. E’ questo che ha fatto male al Ministro D’Alia… E ha fatto male anche ad un rappresentante delle forze armate tanto da farlo andare via? Questo non lo so, però quello che so è che molta parte della gerarchia militare questo discorso delle spese militare pazze non lo trova disdicevole perché…” (F.M.)
Pietro Giunta.
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