Il piccolo Murtaza Ahmadi, reso noto qualche mese fa dai media ha realizzato il suo sogno.
Il video del piccolo Afghano mentre giocava a pallone nei mesi scorsi è stato diffuso in tutto il mondo. Perché quel video non mostrava semplicemente un bambino dilettarsi nel suo gioco preferito, ma mostrava un bambino che con tutta la gioia dei suoi 5 anni giocava inseguendo un pallone di pezza e indossando una busta con le strisce bianche e azzurre dalla quale aveva ricavato una maglia, e con il pennarello aiutato dai suoi fratelli aveva scritto il nome del suo idolo, Lionel Messi e il suo numero. Murtaza, piccolo grande tifoso dell’Argentina, aveva sognato di essere Messi in quel campetto che di campo aveva ben poco e con quel pallone di pezza. Il piccolo, figlio di un contadino, non avendo la possibilità di comprare una vera maglietta del celebre Messi aveva trovato la soluzione con i suoi fratelli maggiori, adibire un busta di plastica che per uno strano caso portava gli stessi colori dell’Argentina.
Oggi a distanza di qualche mese il piccolo Murtaza si trova a giocare nello stesso campo con la maglia del celebre campione firmata. E con un pallone vero, che forse il piccolo non aveva mai visto. Messi, anche ambasciatore Unicef, ha fatto in modo che il bambino ricevesse un regalo. Un pacco contenente due magliette autografate e un pallone vero. I giornali argentini parlano anche di un incontro nei prossimi mesi tra il calciatore e il suo piccolo fan.
Oggi il piccolo Murtaza sfoggia fiero la maglia del suo idolo e gioca come un bambino vero. Ed oggi, in una terra devastata da sangue e guerre, un bambino gioca felice, forse ignaro che la sua felicità e la sua foto stanno facendo il giro del mondo. “Io amo Messi, e questa maglietta dimostra che anche Messi mi ama”, ha detto soddisfatto il piccolo.
Murtaza oggi gioca con il sorriso sulle labbra perché il suo sogno è stato realizzato. In quella terra di lacrime e guerre un bambino sorride mentre gioca, forse anche riuscendo a capire qualcosa di più della vita rispetto a quelli che con guerre e armi ogni giorno la oltraggiano. Perché per i bambini, a differenza degli adulti, basta poco per essere felici.
Maria Cristina Palumbo