IL TEATRO IN MACCHINA

Un parcheggio diviene teatro. Il palco, l’interno di dieci automobili. Le poltrone, i sedili dell’abitacolo. Le maschere, due ‘parcheggiatori abusivi’. Questo, e molto altro, è lo spettacolo ‘Parcheggi abusivi’, a cura di Paride Acacia, con la collaborazione di Michele Falica per la messa in scena, ispirata alle ‘Confessioni’ di Walter Manfré. Il lavoro, facente parte del progetto ‘Strade di scena’ curato da Sarah Lanza, è frutto dell’attività del laboratorio di recitazione dell’Accademia ARTS di Messina. Il cast vede la partecipazione sia di attori professionisti che esordienti alla prima esperienza sul palco, ops! in macchina!

Uno spettacolo ‘in movimento’. Gli spettatori, massimo 3 per ogni veicolo, cambiano vettura al termine di ogni monologo/dialogo, incontrando di volta in volta personaggi diversi. L’interazione è massima, il coinvolgimento unico. Attori e spettatori si guardano negli occhi, possono toccarsi. La distanza del teatro è assolutamente annullata. Nei quattro minuti all’interno di ogni vettura, è impossibile distrarsi. Impossibile perdersi qualcosa. La brevità e il movimento, uniti all’originalità e all’estremizzazione del coinvolgimento, portano a una calata nel dramma che sfonda la finzione teatrale per abbandonarsi alla realtà. Il godimento di ogni battuta è amplificato dalla condensazione spinta al massimo. Solo quattro minuti, solo l’interno di un’automobile. Un 45 giri che si gode lato per lato, costringendo a mantenere viva l’attenzione per cambiare tempestivamente facciata… o vettura.

I personaggi sorprendono, commuovono e divertono, spaventano e inquietano. E gli spettatori sono quasi costretti a trattenere risate o lacrime, per l’imbarazzo di essere uno di fronte all’altro. Dalla suora posseduta ossessionata dalle rime, al casellante nevrotico vomitatore di invettive. Dalla coppia di innamorati alla donna di affari potenziale serial killer. Da chi ricorda Impastato, a chi rimpiange un amore. Tutti diversi. Tutti coinvolgenti. L’assenza di un filo conduttore permette di amplificare ulteriormente l’attenzione su ogni singolo dialogo/monologo, ispirato ad autori contemporanei (Eve Ensler e Stefano Benni su tutti) o scritto  dagli attori e dallo stesso Acacia.  

“Abbiamo scelto di allestire lo spettacolo fuori da uno spazio preconfezionato e istituzionale come il teatro in quanto edificio, per lanciare attori e spettatori in un’esperienza fuori dagli schemi. Ma anche per abituare gli attori alla strada…” dichiara scherzosamente Acacia in apertura della ‘prima’ dello spettacolo, svoltasi giorno 27 novembre nel parcheggio di via Leonardo Sciascia, Messina.

I pochi fortunati che hanno assistito allo spettacolo, al loro rientro a casa, saliranno in macchina con uno spirito diverso.

Originalità, irriverenza e coraggio, per uno spettacolo che tiene incollati… ai sedili!

GS Trischitta