Il viaggio di Amal spiegato ai bambini

È già in libreria il nuovo, particolarissimo libro di Marco Rizzo, volumetto illustrato interamente redatto per i più piccoli. Dopo La mafia spiegata ai bambini, l’autore torna ad occuparsi di tematiche sociali, tentando di renderle comprensibili anche per i lettori under 10. L’immigrazione spiegata ai bambini – Il viaggio di Amal intende raccontare in modo chiaro e semplice un fenomeno di grande rilievo per l’Europa del XXI secolo, ma in casi del genere le parole non bastano: a rendere ancor più incisivo il messaggio contribuiscono le illustrazioni ad opera di Lelio Bonaccorso, disegnatore di origine messinese e coautore di Peppino Impastato, un giullare contro la mafia, alla cui stesura ha collaborato lo stesso Marco Rizzo.

Nel corso di una concitata ma piacevolissima conversazione telefonica, il giovane scrittore ha reso partecipe la nostra redazione dell’universo nascosto dal suo racconto, fra emozione, frenesia e persino qualche breve istante di innocente imbarazzo.

 

“La migrazione spiegata ai bambini”: cosa ti fa pensare di avere le competenze e le capacità di spiegare un fenomeno simile?

“Non lo penso, sarei decisamente presuntuoso se lo credessi. In passato ho scritto parecchi libri destinati ai bimbi, tutti nati con il medesimo intento: rendere anche i più piccoli partecipi dei fenomeni che caratterizzano la nostra realtà, non soltanto il positivo.

Non ho figli, ma ho parecchi nipotini davvero curiosi: è con loro che mi esercito, tento di spiegar loro le motivazioni che si nascondono dietro gli eventi di cronaca. E poi giro molto per le scuole, promuovo i miei libri rivolti proprio ai bambini, credo di aver maturato una discreta esperienza in questo campo.”

 

E qual è invece la tua esperienza relativamente al fenomeno specifico? Cosa ti spinge a parlare proprio di migrazione?

“Io sono originario di Trapani, sono tornato in Sicilia sette anni fa e mi sono ristabilito nella mia città. Ebbene, quello di Trapani è uno fra i porti in cui si è registrato il maggior numero di sbarchi ed inoltre l’intera provincia è disseminata di punti di raccolta e centri di accoglienza. La nostra città ha sempre ha sempre avuto un ruolo centrale per quel che riguarda il fenomeno migratorio, purtroppo non sempre in positivo.”

 

Che stimolo pensi possa dare il tuo libro ai giovani lettori?

“Le storie raccontate nel mio libro sono realmente accadute, genuinamente vere. Qualora uno dei miei piccoli lettori dovesse avere un compagno nigeriano, libico o siriano potrà capire con maggiore facilità cosa si nasconde dietro i loro misteriosi e tormentati viaggi, per quale ragione hanno lasciato la loro terra.”

 

Il tuo è un libro illustrato: i racconti sono affiancati dai disegni del grande Lelio Bonaccorsi. Quanto possono essere utili le immagini a compendio delle parole in opere come la tua?

“È un libro per bambini, dunque le immagini non possono che essere determinanti. I bimbi vengono attirati innanzitutto dalle illustrazioni, dai colori vividi e dai volti dei personaggi, solo dopo rivolgono la loro attenzione al testo. In un racconto illustrato immagini e parole sono inscindibili, immortalare i momenti chiave delle vicende narrate è utilissimo per interessare i più piccoli.”

 

I bambini hanno uno spirito critico non indifferente, ingenuamente lapidario. Possiamo forse considerare il tuo libro un’aperta denuncia nei confronti del mondo degli adulti?

“Non direi. La mia intenzione era quella di riferire la realtà dei fatti, niente denunce, non credo che serva. Se lasciamo che a parlare siano gli eventi, ogni critica diventa superflua. Naturalmente si tratta di vicende atroci, che se raccontate costituiscono esse stesse una denuncia, anche e soprattutto al mondo degli adulti.”