Informazione o disinformazione condivisa

L’avvento dei social network, delle piattaforme di sharing sta cambiando velocemente il campo della comunicazione e della promozione. Nasce allora un nuovo modo di pubblicizzare e pubblicizzarsi. Sempre più attenti alla nostra immagine e quella delle nostre aziende sul web, la comunicazione cambia volto e diventa comunicazione digitale e aumentano le strategie per migliorare la propria visibilità. La piattaforma di condivisione e scambio per eccellenza è facebook, anche se c’è chi nel futuro del social intravede qualche ombra, come un’analisi dell’agenzia digitale iStrategylabs che ha evidenziato, nonostante l’incremento degli utenti totali, una perdita di utenza del 25% nella fascia di età 13-17 e dell’8% in quella 18-24 anni dal 2011 al 2013, target importantissimi. O uno studio condotto da due giovani laureati dell’Università di Princeton che con un avvincente modello preso in prestito dal mondo medico, che riguarda la diffusione delle malattie epidemiche e paragonando la curva di query,già in declino, della parola “Facebook” su Google con le sorti di altri social che dopo un rapido sviluppo stanno scomparendo come MySpace, hanno previsto che l’apice del successo da facebook è stato già raggiunto e ad attenderlo adesso è un lento declino. Di fatto al momento conta oltre 1,23 miliardi di utenti. Numeri da sogno, senza alcun dubbio, rafforzati dalla crescita del social nei paesi che stanno conoscendo una rapida espansione di Internet grazie al Mobile.  

Secondo le stime, gli utenti di Facebook condividono 684.478 contenuti ogni minuto: per questo il social è una piattaforma straordinariamente interessante.

Quindi un potente mezzo di promozione e informazione. O disinformazione?

Ogni giorno sul nostro profilo compaiono centinaia di condivisioni di notizie ed eventi di vario genere. Ma quante di queste sono vere? Ci sono notizie che hanno dell’irreale. Video visualizzabili solo se condivisi e che il più delle volte non corrispondono le aspettative create dagli allarmanti trafiletti di presentazione. Facebook non ha mai puntato ad accaparrarsi la qualità dell’affidabilità ma la preoccupante sensazione e che si stiano moltiplicando i blog che si cimentano nella creazione di contenuti e notizie false, facendo leva su curiosità, tendenze del momento e luoghi comuni, riuscendo a raggiungere milioni di condivisioni e CONVINZIONI. La disinformazione è un processo che non va mai sottovalutato, essa mira a fornire e diffondere deliberatamente informazioni false, fuorvianti o non oggettive, distorcendo o alterando la realtà dei fatti allo scopo di ingannare, confondere o modificare le opinioni di qualcuno verso una persona, un argomento, una situazione, traendone spesso vantaggio. Si tratta dunque di un’azione ingannevole che mira a convincere o persuadere. Lontana dai cardini della corretta informazione essa porta sempre a conclusioni false.

Facebook corre allora ai ripari e si trasforma in un citizen magazine, dalle prime indiscrezioni sembra che all’interno del social nascerà anche uno spazio dedicato ai giornalisti.

Si chiamerà FB Newswire e sarà una pagina colma di notizie postate dai milioni di utenti sparsi nel mondo, ma verificate e controllate dalla società Storyful, appartenente niente meno che a Rupert Murdoch, magnate della News Corp che ne garantirà il controllo e la veridicità.

La nuova funzione non sarà utile solo per gli utenti che vogliono informarsi, ma anche per i giornalisti stessi. La pagina conterrà post pubblici che rimanderanno ai profili di coloro che li hanno scritti e postati. Ciò permetterà ai giornalisti di contattare direttamente gli autori per verificarne la fonte, chiedere delucidazioni e approfondimenti sull’argomento d’interesse, per trovare, condividere e integrare le informazioni provenienti da Facebook nei contenuti che loro producono.

“Crediamo che FB Newswire dimostrerà che Facebook è allo stesso tempo origine e destinazione delle notizie. La tecnologia e i processi di verifica di Storyful, uniti alla vasta base di utenti di Facebook e alla sua dimensione mondiale, concorreranno a creare un servizio che speriamo le redazioni trovino valido e utile”.

Spiega Aine Kerr, responsabile editoriale di della società di Storyful.

Attraverso FB Newswire gli utenti avranno la possibilità di esplorare contenuti con dignità di notizia, pubblicati da individui o enti di tutto il mondo, come foto originali, video e aggiornamenti di stato postati da persone che si trovano ad assistere a eventi come proteste, elezioni o gare sportive.

La nuova iniziativa voluta da Zuckerberg mira a sfidare Twitter e Reddit che negli ultimi anni sono diventati la fonte primaria di notizie per giornalisti e utenti di tutto il mondo. La partnership con Storyful, consentirà anche a Facebook di entrare nell’universo della notizia ponendosi nel ruolo di fonte accreditata e non solo come mezzo di diffusione di una determinata informazione?